Come regolare il riscaldamento nelle nostre case in funzione della grave crisi energetica in corso?
Lo spiega l’ENEA con il suo nuovo vademecum sul riscaldamento invernale negli edifici privati, pubblicato per agevolare l’attuazione delle misure di contenimento dei consumi di metano, vista la crisi energetica, per il riscaldamento domestico sulla base del recente decreto/Piano del MITE.
Impianti di riscaldamento
Nella premessa, l’ENEA osserva che le misure di risparmio previste dal Piano del MITE si applicano a tutti gli impianti di riscaldamento alimentati a gas naturale, mantenendo escluse le utenze più sensibili per la funzione svolta, quelle per cui le autorità indicate dalla normativa abbiano già concesso deroghe motivate, gli impianti inseriti in particolari contesti e con determinati assetti e gli edifici dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili (che rispettano gli obblighi di utilizzo di impianti a fonti rinnovabili di cui all’Allegato 3 del decreto legislativo 8 novembre 2021, n.199).
Le indicazioni principali della guida ENEA
Il documento, rivolto al cittadino ma di interesse anche per i professionisti tecnici che si occupano di impiantistica, contiene le indicazioni essenziali per una corretta gestione degli impianti di riscaldamento domestici.
In particolare sono incluse:
- Indicazioni per l’accensione e lo spegnimento dell’impianto all’inizio e alla fine della stagione di riscaldamento;
- Indicazioni sulla regolazione della temperatura di mandata degli impianti di riscaldamento;
- Indicazioni per la regolazione della temperatura dell’acqua calda sanitaria;
- Indicazioni per l’impostazione degli orari di accensione degli impianti di riscaldamento;
- Indicazioni sui corretti comportamenti quotidiani e su modalità e tempi per garantire il necessario ricambio d’aria negli ambienti climatizzati.
Il documento risponde all’art. 1 del D.M. n. 383 del 6 ottobre 2022:
- comma 8. Al fine di agevolare l’attuazione di quanto previsto al comma 7, ENEA, entro 15 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, pubblica un vademecum contenente le indicazioni essenziali per una corretta impostazione della temperatura di riscaldamento, ivi incluse indicazioni sulla regolazione della temperatura di mandata delle caldaie a gas, sulla gestione delle valvole termostatiche (Capitolo 3: Indicazioni pratiche per la regolazione degli impianti) e su modalità e tempi per garantire il necessario ricambio d’aria negli ambienti climatizzati (Capitolo 10: La gestione dei ricambi d’aria).
- comma 9. Nel caso di edifici o unità immobiliari dotati di impianti termici, anche centralizzati, non provvisti di un sistema di regolazione che permetta la programmazione della temperatura in base alla scelta dei gradi centigradi, la riduzione di temperatura di cui al comma 7 è effettuata sulla base delle indicazioni fornite dall’ENEA in una apposita sezione del vademecum di cui al comma 8 (Capitolo 8: Impianti non provvisti di sistemi di termoregolazione).
Indicazioni pratiche per la regolazione degli impianti
Lo schema del capitolo 3 riassume tutto schematicamente, evidenziando:
- per i sistemi autonomi, caldaie precedenti (gestione ON/OFF) o successive (gestione a livello di zona) al DPR 412/1993, con, per queste ultime, ulteriore differenziazione tra quelle dotate di valvole termostatiche o meno;
- per i sistemi centralizzati:
- gestione a livello di singolo ambiente;
- gestione a livello di zona;
- nessuna gestione.
Impianti senza sistemi di termoregolazione
L’ENEA riporta anche le indicazioni specifiche per la regolazione della temperatura negli impianti non provvisti di un sistema di regolazione che permetta la programmazione della temperatura in base alla scelta dei gradi centigradi, siano essi autonomi o centralizzati.
Sono impianti non ancora adeguati (del tutto o in parte) alle prescrizioni del DPR 412/93, relative all’installazione di sistemi di termoregolazione su impianti autonomi e centralizzati nuovi od oggetto di ristrutturazione, né a quelle del d.lgs. 102/14, relative agli obblighi di installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione in impianti centralizzati.
Il mancato adeguamento può essere dovuto alla presenza di impianti molto datati non oggetto di ristrutturazione negli ultimi trent’anni o alla presenza di impianti in deroga rispetto agli obblighi normativi di contabilizzazione per comprovata non fattibilità tecnico-economica dell’intervento.
La gestione dei ricambi d’aria
Secondo ENEA, la ventilazione degli ambienti interni è fondamentale per diversi aspetti:
- Rinnovare l’aria che respiriamo permette di eliminare i batteri e le sostanze inquinanti. Questi si formano e si accumulano in un ambiente chiuso e isolato dall’esterno: detersivi, mobili, colle e vernici possono liberare nell’aria sostanze maleodoranti e dannose per la nostra salute; umidità, muffe, acari e allergeni si possono accumulare su pareti, finestre e pavimenti, ma anche su tende, divani e mobili. Anche noi contribuiamo a rendere poco salubre l’aria delle nostre case: quando respiriamo consumiamo ossigeno e produciamo anidride carbonica e quando stiamo male diffondiamo batteri e virus.
Mantenere il giusto livello di umidità nell’ambiente. Un eccessivo tasso di umidità nei locali può generare fenomeni di condensa sulle pareti, successiva formazione di muffe e creare un ambiente non salubre per gli abitanti. Al di sotto del 40% di umidità in casa il clima diventa troppo secco, le mucose tendono a seccarsi, i batteri e i virus trovano un ambiente favorevole alla prolificazione, favorendo così l’insorgere di malattie respiratorie, raffreddore, tosse e influenza. Al di sopra del 70% di umidità in casa, il clima è troppo umido. Si forma condensa sulle parti fredde dell’edificio, come le pareti perimetrali e le finestre, che può portare alla formazione di muffe e conseguenti allergie.