“Un’azione di accompagnamento concordata per concludere il progetto di riforma sui titoli abilitanti”

da | 12 Nov 2021 | Interviste

Un’azione di accompagnamento coordinata per portare a conclusione il processo di riforma. E’ questo quello che andrà fatto ora, all’indomani dell’approvazione del disegno di legge sui titoli abilitanti, secondo il professor Alberto Felice De Toni, ex segretario della Conferenza dei rettori dell’università italiane, padre delle lauree professionalizzanti.

Domanda: Dunque ce l’abbiamo fatta, dopo anni di dibattito il disegno di legge, si può dire, sia stato approvato quasi in tempi record considerata la media per questo tipo di provvedimenti.

Risposta: E’ un bel risultato che possiamo festeggiare oggi. Finalmente anche in Italia avremmo quel canale formativo terziario che ancora mancava simile al modello delle Fachhochschule che in questi ultimi decenni hanno fatto la fortuna dei giovani tedeschi, sfornando tecnici con elevata specializzazione e un grado di istruzione universitaria.

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D: Si può affermare, senza retorica, che il progetto è nato in casa dei periti industriali?

R: Certo, il primo step in assoluto è stato il convegno organizzato dal Cnpi nel marzo del 2016 dove ero presente tra i relatori e nel quale per la prima volta si sdoganò il concetto di lauree professionalizzanti. Un secondo passaggio determinante è stata la cabina di regia che ha riunito intorno a un tavolo tutti i principali stakeholders sul tema, compresi i periti industriali, e infine credo che il ruolo dell’Ex-ministro dell’università Manfredi sia stato fondamentale per la conclusione del progetto.

D: Nel dibattito ampiamente diffuso sui media sono balzate all’occhio due informazioni apparentemente confuse, la prima relativa al fatto che “titoli abilitanti” significa senza esame di stato, la seconda legata allo sbocco professionale della classe di laurea professionalizzante LP01 che qualcuno continua a ritenere fosse solo per la professione di geometra. Come stanno in realtà le cose?

R: Per quanto riguarda il primo passaggio, posso affermare con certezza che rendere abilitanti determinati corsi di studio non vuol dire abolire l’esame di accesso alla professione, ma significa semplificarne le procedure e renderlo contestuale con quello di laurea. Per quanto riguarda, invece, il secondo passaggio non c’è nessuna ambiguità, giacchè la norma è scritta chiaramente: la classe LP01 abilita sia alla professione di geometra che a quella di perito industriale edile come definito dal Decreto Ministeriale n.446 del 2020.

D: Ora comunque la partita però non è finita, ci sarà da lavorare per rendere abilitanti gli altri corsi di laurea e soprattutto per completare quella riforma della professione tecnica, riallineando dopo vent’anni il sistema formativo con quello degli accessi agli albi. Un percorso complesso?

R: Io dico sempre che il diavolo si annida nei dettagli, quindi per evitare di perdere l’occasione che abbiamo a portata di mano è fondamentale lavorare attraverso un’ azione di accompagnamento alla riforma.

 

D: Cioè?

R: Azione di accompagnamento concordata significa che tutti gli interessati lavorano per l’interesse comune. Non vorrei banalizzare questo principio, ma senza un’azione sinergica il progetto contenuto nella legge non sarà mai attuato e rimarrà come tanti provvedimenti approvati monchi. Quindi università, ministeri competenti e soprattutto ordini professionali dovranno farsi parte attiva per evitare che i principi rimangano sulla carta. Naturalmente la spinta iniziale dovrà arrivare dagli ordini che senza conflittualità dovranno inventarsi un piano nuovo di lavoro per il futuro.

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