“Il ministero sta collaborando con Fiera Milano per realizzare una grande Fiera dei brevetti e la sede ideale potrebbe proprio essere il distretto Mind”. Parola del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
Il numero uno del dicastero di Viale Trastevere infatti visitando alcuni istituti superiori in Lombardia è tornato a parlare della terza sede centrale del Tribunale unificato dei brevetti, l’organismo che dovrà vigliare e quindi dirimere le possibili controversie sulla materia.
Dal prossimo 1 giugno, infatti, entrerà in funzione il sistema brevettuale che promette di proteggere i diritti di proprietà intellettuale con un sistema più semplice e anche più conveniente, grazie all’introduzione di uno sportello unico per la registrazione dei brevetti in Europa e all’istituzione di un sistema unificato di risoluzione delle controversie.
Per ora il Tribunale avrà due sedi centrali, Parigi e Monaco, e una terza (Lussemburgo) per la Corte d’appello. L’accordo prevedeva però una terza sede centrale a Londra, prospettiva tramontata a causa della Brexit che ha aperto di nuovo la strada alla candidatura italiana di Milano.
La vicenda continua ad essere in prima linea anche nelle aule parlamentari.
Ieri in un’ interrogazione rivolta al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, i parlamentari dem eletti a Milano (Lia Quartapelle, Matteo Mauri, Silvia Roggiani, Vinicio Peluffo, Gianni Cuperlo, Bruno Tabacci e Antonio Misiani, il deputato di +Europa, Benedetto Della Vedova e la senatrice di Azione, Giulia Pastorella) hanno chiesto a che punto fosse la trattativa con gli altri Stati europei per la scelta di Milano quale terza sede del Tribunale per il brevetto unitario e quali azioni il governo stesse attivando per garantire che all’Italia fosse “assegnata l’intera quota di competenze originariamente prevista per la sede di Londra”. La preoccupazione dei parlamentari firmatari – spiega una nota – “è che le difficoltà nelle relazioni diplomatiche fra il governo di Giorgia Meloni e la Francia possano danneggiare la candidatura di Milano. Questo rischio – spiegano – toglierebbe un’opportunità importante all’Italia, uno dei Paesi membri dell’Ue con il maggior numero di brevetti registrati. Anche molte associazioni del settore industriale – aggiungono – hanno sottolineato l’importanza che l’Italia ospiti una sede del Tub che permetterebbe al nostro comparto di competere al meglio”.
Sulla vicenda pesano comunque le affermazioni di Valditara secondo il quale “portare a Milano la terza sede del Tribunale unificato dei brevetti sarebbe una vittoria non solo per il made in Italy ma anche per la valorizzazione delle bellissime realtà nel campo della ricerca dei nostri Its”.