Transizione ecologica: enti locali e i professionisti insieme per lo sviluppo delle comunità energetiche

da | 28 Apr 2022 | In evidenza

Comunità energetiche 2023

Un patto per lo sviluppo delle comunità energetiche tra le amministrazioni comunali e le professioni tecniche per mettere in campo azioni orientate alla promozione dell’efficienza energetica, all’uso delle energie rinnovabili e ovviamente alla costituzione di Comunità energetiche rinnovabili.

Questo il cuore del messaggio lanciato a Palermo in occasione della quinta tappa del progetto “Le comunità energetiche, motore di innovazione e di sviluppo. Il ruolo dei professionisti”. L’evento ospitato presso la Sala Mattarella del Palazzo dei Normanni, a cui ha preso parte Gianfranco Miccichè, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, ha visto un confronto a tutto tondo sul tema tra gli assessori alla regione, i rappresentati parlamentari, gli operatori del settore (Federesco GSE), e i professionisti il cui ruolo può essere determinante per lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili. L’evento, voluto dal Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati e realizzato in collaborazione con Ancitel Energia e Ambiente srl, rappresenta la quinta tappa di una serie di appuntamenti sul territorio nazionale che hanno già toccato le città di Napoli, Venezia, Milano, Firenze, e si concluderanno a Bari nel mese di maggio per approfondire e diffondere il nuovo modello di sviluppo dato dalle comunità energetiche e le relative opportunità ambientali, sociali ed economiche.

Mentre quindi Governo e Parlamento hanno fatto la loro parte stanziando con il Piano nazionale di ripresa e resilienza oltre 2, 2 miliardi di euro per la concessione di finanziamenti a tasso 0 fino al 100% dei costi ammissibili per lo sviluppo delle comunità energetiche nei piccoli comuni (sotto i 5mila abitanti), le amministrazioni comunali non vogliono essere da meno. Del resto dopo l’attuazione delle direttive europee e nazionali (si attende ora l’ultimo decreto attuativo), la palla passa proprio agli enti locali a cui di fatto è affidato il compito di sviluppare in concreto questo modello.

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Proprio da queste premesse nasce l’idea di un nuovo Protocollo d’intesa con Anci Sicilia per lo sviluppo di attività informative, per supportare i comuni ad adeguare le normative esistenti e per affiancarli nella pianificazione di soluzioni mirate e strategiche nel nome dello sviluppo sostenibile.

“C’è bisogno di un’azione forte sul tema” ha commentato Mario Emanuele Alvano, segretario generale Anci Sicilia “in questo senso sarà fondamentale l’azione di sussidiarietà dei professionisti.

Non può esserci lo sviluppo di questo modello senza il supporto dei comuni, e noi siamo disposti a fare la nostra parte, ma anche senza il supporto dei professionisti”.

“Molti comuni sono già partiti con il modello delle comunità energetiche” ha ribadito anche Gianni Pietro Girotto, Presidente X Commissione Industria Commercio e Turismo del Senato, precisando di aver presentato un emendamento per estendere i benefici ai Comuni fino a 10.000 abitanti e non solo 5 mila, e di far sì che il tavolo di confronto istituito con le Regioni abbia una gestione centralizzata con il coinvolgimento delle strutture competenti, come GSE o CDP.

Del resto è stata spessa la complessità del sistema a rallentare il processo di costituzione delle comunità, come ha spiegato invece Giancarlo Salamone, funzione promozione e assistenza alla Pa del Gse. L’ iter tecnico-giuridico è piuttosto complesso, per questo motivo il GSE sta accompagnando le amministrazioni locali in tutto il percorso per capire quale può essere il loro ruolo, l’approccio che possono – e devono – avere nel decidere di partecipare a questa operazione legata allo sviluppo delle comunità energetiche. “La forma giuridica delle comunità energetiche”, ha spiegato Andrea Baldanza, magistrato della Corte dei Conti, “va ben indentificata, considerando che si deve parlare di comunità energetiche al plurale, visto che sono tanti i soggetti che possono realizzarle. Per farle sono presenti tutta una serie di regolamenti e strumenti di pianificazione che se ben attuati possono agevolarne lo sviluppo, se dimenticati possono invece rallentarne il processo”.

Per il Presidente Anaci (amministratori di condominio), Francesco Burrelli, “andrebbero costituiti  dei gruppi di lavoro su tutto il territorio nazionale per divulgare al cittadino le opportunità e fargli vedere che non ci sono solo procedure legali e fiscali complicate e che variano tutti i giorni, ma delle procedure che consentono di fare investimenti. Indispensabile, dunque, far capire alla comunità, in maniera semplice e dettagliata, la normativa e le opportunità derivanti dall’investimento in comunità energetiche”. “Crediamo che lo strumento delle Comunità Energetiche Rinnovabili – ha dichiarato invece Anita Astuto responsabile Energia e clima di Legambiente Sicilia – abbia delle enormi potenzialità in termini di sostenibilità, per questo il nostro obiettivo è quello di diffondere la consapevolezza nei Sindaci e non solo a loro, del potenziale trasformativo delle CER, in quanto la generazione distribuita dell’energia può incidere in termini di benessere per le comunità, specialmente se si spinge sul carattere “solidale”, perché una transizione giusta è quella che non lascia indietro nessuno”.

“Quello delle comunità energetiche è un tema che sta particolarmente a cuore del Consiglio nazionale dei Periti Industriali” ha commentato Giovanni Esposito presidente del Consiglio nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati: “si tratta, infatti, di un modello virtuoso che ci permette di efficientare i consumi energetici nelle aree urbane più bisognose, peraltro in un periodo di grande instabilità dei prezzi delle bollette, e di ridurre l’inquinamento ambientale promuovendo uno sviluppo locale sostenibile. Il presidente di categoria ha anche ricordato il progetto del Cnpi “Illuminare la speranza”, un’iniziativa che prevede la realizzazione di un impianto energetico rinnovabile realizzato e donato di concerto con le istituzioni comunali, ad una comunità, un fabbricato, un condominio o una scuola che avrà così la possibilità di autoprodursi energia pulita azzerando i costi della bolletta. Il tutto con la progettazione dei professionisti tecnici”.

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