Lo sciame sismico che, dalle scorse ore, interessa l’area dei Campi Flegrei, nel napoletano, rimette al centro la necessità di occuparsi seriamente – e prima possibile – di mettere in sicurezza il territorio italiano, tutelando l’incolumità delle persone
Troppi avvenimenti simili a quello che sta creando spavento e disagi in Campania si succedono, nella nostra Penisola. Ecco perché la Rete delle professioni tecniche, di cui il Consiglio nazionale dei periti industriali è parte integrante ed attiva, non perde occasione per battere sul tasto della prevenzione.
Nel corso di una recente audizione parlamentare abbiamo sostenuto come l’insieme delle detrazioni fiscali destinate al risanamento parziale, o totale degli edifici (ecobonus, bonus facciate, sismabonus) rappresentano strumenti utili ed efficaci per intervenire su un patrimonio edilizio, come quello italiano, in larga parte vetusto ed inefficiente, soprattutto dal punto di vista energetico oltre che statico. E tutto ciò andrebbe attuato in un’ottica di prevenzione, rispetto al rischio sismico.
I numeri, del resto, fotografano bene la condizione del nostro Paese: degli oltre 12 milioni di edifici residenziali presenti sul territorio nazionale, il 64% è stato costruito prima del 1977 ed un ulteriore 20% tra il 1977 ed il 1990. I professionisti che, come noi, operano in questo settore sanno perfettamente che si tratta di epoche in cui tecniche ed accorgimenti legati al risparmio energetico e al rafforzamento strutturale dell’edificio in un’ottica anti-sismica o non esistevano, oppure venivano raramente applicate.
Non ci stancheremo di dirlo: è assolutamente urgente l’avvio di un Piano di prevenzione sismica, per il quale la Rete delle professioni tecniche ha da tempo individuato possibili soluzioni, condivise anche da numerose associazioni ed istituzioni pubbliche, tra cui la Protezione Civile. Una strategia articolata di protezione, a nostro giudizio, deve prevedere l’istituzione del Fascicolo del Fabbricato, strumento che consentirebbe di avere informazioni sulla storia tecnica, la manutenzione, la classificazione energetica e sismica delle nostre abitazioni.
Abbiamo idee da proporre e competenze da mettere in campo, e non manchiamo di far sentire la nostra voce, ma al decisore politico, oggi, dinanzi allo sciame sismico del napoletano, ribadiamo che è tempo di passare dalle parole ai fatti, per scongiurare altri eventi tragici, nel nostro Paese.