La domanda di tecnici innescata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha una risposta immediata sulle iscrizioni dei ragazzi al prossimo anno scolastico. Sembra proprio che le famiglie e i ragazzi abbiano fatto delle scelte in riferimento alle opportunità che si intravedono con le iniziative messe in campo dal Governo. Non è un caso quindi che gli istituti tecnici, per natura più collegati alla tecnologia e ai temi dell’innovazione e del digitale, siano saliti al 30,7%, 0,4 punti in più rispetto al 2021/22. Recuperano terreno anche i professionali: qui si passa dall’11,9% di preferenze nel 2021/22 al 12,7% del 2022/23 (+0,8 punti), mentre calano -seppur poco- i licei che continuano comunque a intercettare le preferenze di oltre un 13enne su due: dal 57,8% dell’anno scorso passano al 56,6.
A dirlo sono i primi dati, diffusi dal ministero dell’Istruzione, sulle iscrizioni online per l’anno scolastico 2022/23 che si sono appena concluse. Per istituti tecnici e professionali si tratta di una prima, positiva, inversione di tendenza, dopo i cali negli ultimi anni. Ai tecnici l’aumento di iscrizioni ha riguardato sia il settore Tecnologico, scelto dal 20,4% dei ragazzi (20,3% un anno fa) sia il settore Economico che è salito al 10,3% (10% l’anno precedente). Probabilmente su queste performance hanno inciso, in parte, anche le iniziative messe in campo da governo che sembrano essere percepite anche
Entrando un po’ più nel dettaglio dei numeri, emerge che tra i licei ha perso terreno il classico, che passa dal 6,5% dello scorso anno al 6,2 per cento. In calo anche lo scientifico, soprattutto l’indirizzo tradizionale: un anno fa riguardava il 15,1% dei neoiscritti, quest’anno si scende al 14,0%. Va meglio l’opzione Scienze applicate che è salita dal 10 al 10,1% (questo indirizzo è molto legato ai temi della transizione ecologica e digitale, anch’essi centrali nel Pnrr). Fa un passo indietro invece il linguistico, 7,4% di iscritti, contro l’8,4% di un anno fa. Bene (5,5%) infine l’artistico.
Passando agli aggregati territoriali l’Italia si conferma un paese diviso in due. Tecnici e professionali piacciono soprattutto da Firenze in sù, dove c’è un tradizionale tessuto produttivo: la regione con il più alto numero di preferenze ai tecnici è il Veneto, 38,3% (la Lombardia è al 35,9%); per i professionali è l’Emilia Romagna (15,9%). Gli indirizzi liceali invece fanno il pieno nel Lazio (69,6%).