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Superbonus, (Fond. Inarcassa): usato da 8 professionisti su 10

da | 3 Nov 2022 | Professioni a confronto

“Forte impatto” sulla filiera degli ingegneri e degli architetti dei bonus e degli incentivi fiscali: 8 liberi professionisti su 10, infatti, hanno fatto lavori usufruendone, e di questi il 73% ha eseguito interventi applicando il Superecobonus 110%.

Inoltre, “un professionista su 3 attribuisce più della metà del proprio fatturato dell’ultimo biennio ai bonus fiscali” per l’efficientamento delle costruzioni. Questo quanto emerge dallo studio “Incentivi fiscali e Superbonus: le opinioni e i problemi dei professionisti”, sviluppato da Fondazione Inarcassa (l’organismo, attivo sui temi della professione, di Inarcassa, la Cassa previdenziale di architetti ed ingegneri) e Ref ricerche. 

“Il quadro economico attuale è complesso e il nostro comparto è stato colpito fortemente dall’aumento del costo delle materie prime e dall’incremento folle dei costi energetici, ma il settore è in buona salute, anche grazie ai bonus e agli incentivi fiscali» sostiene in una nota Franco Fietta, presidente della Fondazione Inarcassa “abbiamo però grandi margini di miglioramento e gli obiettivi definiti nel Pnrr, soprattutto quelli legati alla sicurezza sismica, richiedono da parte nostra un ulteriore sforzo”. Ma i bonus sono tutti uguali? No. L’ecobonus 110% e il Sismabonus 110% sono quelli valutati in maniera peggiore dai professionisti (oltre il 50% esprime un giudizio negativo), mentre il bonus facciate e le altre categorie di bonus ottengono giudizi complessivamente migliori (oltre 65% di giudizi positivi). Ma quali sono le cause? Il carico burocratico per l’espletamento delle pratiche giudicato eccessivo rispetto agli iter procedurali consueti.

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Anche gli effetti del decreto antifrode vengono percepiti come più dannosi che utili: benché si propongano di perseguire finalità giuste, comportano molti rallentamenti per i professionisti. In particolare, a risentirne maggiormente è stato il meccanismo di cessione del credito, utilizzato dalla maggior parte dei professionisti coinvolti nei lavori legati agli incentivi fiscali (circa l’85% legate al 110%). Dai risultati emerge chiaramente come, in seguito ai recenti cambiamenti normativi, il meccanismo di cessione sia divenuto estremamente problematico. Solo il 10% dei professionisti dichiara di non aver mai riscontrato problemi nelle procedure di cessione del credito e oltre il 50% ha questioni dovute alla cessione ancora non risolte, date le tempistiche profondamente dilatate dall’eccessiva burocrazia.

Quali invece gli aspetti negativi? Innanzitutto, l’efficienza energetica (70%), poi l’aumento dell’attività economica (45,1%) e la maggiore sicurezza sismica degli edifici (26,8%). Tendenze sovrapposte, quindi, ma al netto dell’aumento dei prezzi dei materiali, rischi di illecito, e aumento sovraccarico amministrativo, i professionisti (79%) ritengono che le misure debbano assumere un carattere strutturale, e non più eccezionale o temporaneo, ma a condizione che siano modificate.

Degli intervistati che hanno usufruito di incentivi e bonus, emerge che oltre il 50% ha effettuato lavori prevalentemente nelle regioni del Nord. L’altra metà, invece, nel Centro e nel Sud, più o meno in parti uguali. “Dai dati emerge chiaramente che i professionisti hanno un’opinione positiva dei bonus che hanno creato loro meno problemi, ma è necessario che diventino strutturali”, chiude Fietta, spiegando che “le politiche di incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio devono diventare strutturali e non spot”.

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