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Superbonus: la Rpt chiede il ritiro delle nuove sanzioni relative alle asseverazioni

da | 21 Feb 2022 | In evidenza, Notizie

“Sì al contrasto delle frodi in materia di superbonus, no a provvedimenti che ne frenano la misura e vanno a colpire professionisti preparati e onesti che svolgono il proprio lavoro”. Non si fa attendere la reazione delle categorie di area tecnica riunite nella Rete all’indomani del provvedimento approvato nell’ultimo Consiglio dei ministri con il quale si prevede la reclusione da due a cinque anni e una multa da 50 mila a 100 mila euro per tutti i tecnici abilitati che nelle asseverazioni espongono informazioni false o omettono di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto.

E in una lettera al Premier Draghi ne chiedono lo stralcio immediato della norma.

La norma
Il decreto, approvato in Consiglio dei ministri lo scorso 18 febbraio, voluto per correggere il Decreto Sostegni ter, prevede per il tecnico abilitato che, nelle asseverazioni, espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto oppure attesti falsamente la congruità delle spese, la reclusione da 2 a 5 anni e la multa da 50.000 a 100.000 euro. La pena sarà aumentata se il fatto è commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri. Già il Decreto Rilancio aveva previsto sanzioni da 2mila a 15mila euro per ogni asseverazione infedele.

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Sul fronte dell’assicurazione professionale, il decreto stabilisce anche che il professionista stipuli, per ogni intervento comportante attestazioni o asseverazioni, una polizza di assicurazione della responsabilità civile con massimale pari agli importi dell’intervento oggetto delle attestazioni o asseverazioni. Al momento, il Decreto Rilancio prevede un massimale adeguato al numero delle attestazioni o asseverazioni rilasciate e agli importi degli interventi oggetto delle attestazioni o asseverazioni, che non deve essere inferiore a 500mila euro.

La reazione della Rpt
In una Nota al Premier Mario Draghi la Rete delle professioni tecniche ha sottolineato il grave rischio di creare nuovamente difficoltà insormontabili nel processo di miglioramento energetico e di messa in sicurezza degli edifici, agevolati dai “Bonus edilizi”, in particolare il Superbonus. I professionisti tecnici non comprendono la necessità di un inasprimento delle sanzioni e delle modifiche al meccanismo delle asseverazioni in quanto, proprio per il Superbonus, da sempre sono previste le dichiarazioni asseverate dei tecnici abilitati e il provvedimento, stando ai dati dell’Agenzia delle Entrate, si caratterizza per una percentuale di frodi – ad oggi peraltro solo ipotizzate e presunte – pari al 3% sul totale degli importi delle opere coperte dall’incentivo statale. Inoltre non si hanno notizie, ad oggi, di responsabilità dei professionisti tecnici in proposito, né di dichiarazioni false o infedeli accertate come tali.

Le professioni tecniche se da un lato esprimono la volontà di contribuire alle attività di contrasto alle frodi, dall’altro non possono non evidenziare che la formulazione del testo si presta a gravi difetti di costituzionalità, a cominciare dal fatto che viola il principio di legalità e di determinatezza della fattispecie penale, essendo definita in maniera assolutamente generica e superficiale la condotta punita. Questi difetti possono creare effetti opposti a quelli auspicati.

Per questo la RPT ritiene necessario che la norma prevista venga eliminata o comunque corretta perché possa essere realmente foriera di risultati positivi e non discutibili sul piano della prevenzione delle frodi, anche per evitare che, aspetti confusi e non ben determinati, possano indurre i professionisti tecnici seri, competenti, preparati ed onesti ad avere forti dubbi sui rischi di sottoscrizione, in perfetta buona fede e correttezza,  di dichiarazioni che potrebbero prestarsi ad interpretazioni e valutazioni discrezionali

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