Sbloccare la cessione del credito aumentando la platea dei cessionari. Sono i contenuti della risoluzione, approvata dalla Commissione Industria del Senato, che impegna il Governo a prendere provvedimenti urgenti per far sì che le imprese non restino strozzate dai crediti maturati, ma non ceduti, e che il Superbonus e gli altri bonus edilizi non subiscano un arresto.
Mentre gli operatori del settore continuano a denunciare una situazione ormai fuori controllo con un rischio di default economico, come denuncia la filiera delle costruzioni, e la guardia di Finanza fornisce gli ultimi numeri relativi alle frodi sui bonus edilizi, la commissione Industria di Palazzo Madama approva una risoluzione che si fa carico dell’allarme che arriva dagli operatori del settore.
Nel testo, soprattutto, si vincola l’esecutivo a fare due cose: adottare, in tempi estremamente celeri, ogni opportuna iniziativa, anche di carattere legislativo, volta a garantire le più ampie possibilità per le imprese del settore di operare nell’ambito degli interventi previsti dal Superbonus 110 per cento, in particolare rendendo funzionale e pienamente utilizzabile il meccanismo della cessione del credito, consentendo così lo sblocco dei crediti d’imposta presenti nei cassetti fiscali delle medesime imprese. Nello stesso tempo ampliare la platea dei cessionari, prevedendo, tra l’altro, la possibilità per le banche e le società appartenenti a un gruppo bancario di cedere i crediti d’imposta derivanti ai propri correntisti corporate rientranti nella definizione europea di piccole e medie imprese, (decreto del Ministero dello sviluppo economico del 18 aprile 2005) e anche valutando l’opportunità di coinvolgere Poste Italiane S.p.A. e Cassa depositi e prestiti.
Nel frattempo la guardia di Finanza fa sapere che i nuovi numeri relativi alle frodi sui bonus edilizi tocca quota 5,6 miliardi di euro. Rispetto al precedente aggiornamento, sulle attività investigative sui crediti d’imposta svolte in collaborazione con l’agenzia delle Entrate, c’è stata una crescita: allora il contatore era arrivato a quota 4,4 miliardi. “Nell’arco di pochi mesi” ha spiegato il comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana, in occasione delle celebrazioni in Quirinale per il 248esimo anniversario del Corpo, “abbiamo attivato su tutto il territorio nazionale una serie di investigazioni che ci hanno consentito di accertare complessivamente crediti fiscali fittizi per 5,6 miliardi». Di questi, «2,5 sono stati sequestrati e, purtroppo, 2 miliardi sono stati monetizzati».
La maggiore incidenza di illeciti continua ad essere registrata sul bonus facciate. Anche se dai numeri si nota un raffreddamento delle frodi. A febbraio, ad esempio, i sequestri erano 2,3 miliardi. Sono, quindi, rimasti stabili. Così come non c’è stata un’esplosione dei crediti indebitamente monetizzati. Segno che la forte stretta degli ultimi mesi, pur portando molti problemi al mercato, ha ridotto i reati.