Corsa del Governo per trovare una soluzione per superbonus: le associazioni propongono una serie di soluzioni
Un confronto “propositivo” tra governo e associazioni quello che si è svolto ieri al Ministero dell’economia, presieduto dal viceministro Maurizio Leo, sulle misure in materia di bonus edilizi approvate il 16 febbraio. A dirlo i diversi partecipanti al tavolo (Abi, Cdp, Sace, Agenzia delle Entrate, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza cooperative, Confartigianato, Cna, Confimi, Rete professioni tecniche, Casartigiani, Confassociazioni) che fanno quadrato su una serie di soluzioni, prima tra tutte sull’utilizzo dei versamenti delle tasse con gli F24 per la compensazione dei crediti di imposta, ampliandone la possibilità di acquisto.
L’ipotesi è quella di riutilizzare l’1% delle somme versate pari a circa 40 miliardi al mese: questo assicurerebbe la copertura dei crediti incagliati. Su queste ipotesi sarà necessario, però, attendere il prossimo 1 marzo, data nella quale Eurostat ed Istat definiranno se i meccanismi previsti di cessione facciano considerare “pagabili” i crediti di imposta (quindi imputabili agli anni di iscrizione nella piattaforma, aumentando notevolmente il debito pubblico) oppure “non pagabili”, dunque spalmabili sugli anni di frazionamento del credito.
In ogni caso per molti, primo tra tutti il vice direttore generale vicario dell’Abi, Gianfranco Torriero, che ha partecipato al tavolo, esprimendo in una nota “una valutazione costruttiva dei lavori svolti”, la proposta dell’utilizzo dell’F24 è la soluzione più percorribile visti gli assai ingenti acquisti di crediti di imposta già effettuati e gli impegni già assunti dalle banche, certificati dalla Commissione di inchiesta sulle banche lo scorso giugno”. Una cosa è certa, la necessità di fare presto e come convengono tutte le associazioni di categoria “intervenire individuando strumenti in grado di dare tempestiva risposta al settore delle imprese edili“. Accanto alle modifiche, però, ha spiegato la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, “occorre trovare rapidamente una soluzione allo sblocco dei crediti incagliati” anche “aprendo all’acquisto da parte delle partecipate”. La presidente ha spiegato che Abi e Mef stanno ancora lavorando sulla capienza residua delle banche, e la prossima settimana si avrà un quadro più chiaro anche sul peso dei crediti sul deficit. “Ma non si può aspettare un’altra settimana, serve un segnale prima“, ha aggiunto.
Alcune delle associazioni chiedono anche l’intervento delle società partecipate, le uniche con la capacità sufficiente di acquistare gli oltre 19 miliardi di crediti che attualmente soffocano le imprese. “Non si può aspettare un’altra settimana, serve un segnale prima”, ha aggiunto la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, ma “Abi e Mef stanno ancora lavorando sulla capienza residua delle banche, e la prossima settimana si avrà un quadro più chiaro anche sul peso dei crediti sul deficit”.
Un’altra delle strade avanzate durante il confronto di ieri è anche quella di estendere il periodo di utilizzo del credito di imposta a dieci anni, anziché cinque, per renderlo più utilizzabile, e il mantenimento degli incentivi per gli interventi sul patrimonio pubblico (case popolari). Sono allo studio, poi, iniziative per risolvere le problematiche relativi agli incapienti, per consentire l’esecuzione dei lavori nei condomini.
La Rete delle professioni tecniche ha avanzato una serie di richieste tra cui l’eliminazione dell’esclusione delle Casse di previdenza professionali dall’acquisto dei crediti, l‘estensione della garanzia SACE ai professionisti, la proroga dei termini per il completamento delle opere, l’eliminazione del comma 3 dell’articolo 2 del decreto, la cui applicazione non è chiara. Inoltre hanno sottolineato che il comma 3 del decreto appaia fortemente limitativo del meccanismo detto “bonus acquisti” che incentiva l’adeguamento sismico attraverso la demolizione e ricostruzione degli edifici.
Il Vice Ministro Leo si è impegnato quindi ad esaminare le proposte presentate dalle organizzazioni presenti per definire un percorso che possa attutire gli effetti del decreto. La prossima riunione sarà fissata dopo l’1 marzo.