Il quarto passaggio della cessione del credito potrebbe mettere a rischio le misure antifrode adottate fino ad ora. Il monito arriva dal Servizio Bilancio del Senato nella nota di lettura al disegno di legge per la conversione del Decreto “Energia” (Dl 17/22) nel quale durante l’esame del disegno di legge, la Camera ha introdotto il quarto passaggio per la cessione del credito corrispondente ai bonus edilizi. Secondo la norma in questione dunque dal primo maggio, le banche potranno operare una quarta cessione del credito, ma solo a favore dei soggetti con cui abbiano stipulato un contratto di conto corrente. Secondo il Servizio Bilancio del Senato, in assenza di altre specificazioni normative, i nuovi cessionari possono essere soggetti senza alcuna qualificazione. Ricordiamo infatti che, per limitare le frodi connesse ai bonus edilizi, sono stati introdotti una serie di limiti alla cessione del credito. In un primo momento, era stato previsto l’obbligo del visto di conformità per quanti si avvalevano della cessione del credito e dello sconto in fattura, successivamente, la cessione del credito era stata limitata a tre passaggi, ma le due cessioni successive alla prima potevano essere effettuate soltanto a favore di soggetti qualificati, cioè banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario o imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia. La quarta cessione, così come prevista dal disegno di legge approvato dalla Camera e come sottolineato dal Servizio Bilancio del Senato, sarebbe aperta a tutti, e quindi vanificherebbe le strette.
“La norma in commento” sottolinea il Senato, “consente, esaurite le possibilità di cessione, una ulteriore negoziazione da parte delle sole banche, già cessionarie di crediti di imposta, ed in favore dei soggetti con i quali hanno stipulato contratti di conto corrente. Considerato che, in assenza di ulteriori specificazioni normative, i nuovi cessionari possono ben essere soggetti non in possesso di alcuna qualificazione, appare necessaria la valutazione del Governo in ordine all’impatto delle nuove previsioni rispetto all’efficacia delle azioni di contrasto alle frodi nel settore”, suggerisce il servizio Bilancio del Senato. “Si suggerisce inoltre di svolgere un approfondimento al fine di valutare la ragionevolezza e la coerenza della disciplina della materia in esame nel suo complesso, così come la stessa risulterà in conseguenza dei numerosi interventi che si sono succeduti nel tempo”, aggiungono i tecnici del Senato.