Pubblicità
  • Leadeboard INIM
  • Certifico 4.0

Strategia per l’economia circolare e Piano Gestione rifiuti: due decreti del MITE

da | 6 Lug 2022 | Meccanica ed efficienza energetica

Dal Ministero della Transizione Ecologica due decreti relativi alla Strategia nazionale per l’economia circolare e al Programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Se è vero che l’Italia ha già raggiunto traguardi virtuosi per quanto riguarda l’economia circolare, resta ancora molto da fare invece per la gestione dei rifiuti, per la quale si continuano a pagare sanzioni molto elevate.

La strategia per l’economia circolare, dunque definisce le politiche che il Governo intende perseguire per attuare una transizione effettiva all’economia circolare: l’orizzonte finale è l’eliminazione del concetto di rifiuto, inserendo tutti i prodotti in un sistema in grado di non produrre scarti. Il raggiungimento della neutralità climatica al 2035 è subordinato alla trasformazione radicale dei modelli produttivi, per la quale il MITE ha individuato 5 modelli di business. Il primo modello guarda alle filiere, con l’intento di renderle circolari in ogni passaggio, quindi fin dall’inizio: per far ciò serve facilitare l’accesso ai materiali derivanti dai rifiuti e a materie prime che siano rinnovabili, riciclabili o biodegradabili. Il secondo pone le condizioni per trasformare in senso circolare la nostra economia a partire dall’eliminazione del concetto di rifiuto da smaltire, incentivando invece il recupero e il riciclo degli scarti. Il terzo modello vuole regolare la vita dei prodotti, disciplinando lo sviluppo di merci che durino più a lungo possibile, mentre il quarto prevede l’adozione di una piattaforma per mettere in relazione chi possiede beni di consumo e chi è interessato o ha necessità di usarli. Il quinto infine, si focalizza sulla nozione di proprietà: il prodotto è ora definito quale “servizio” di cui il consumatore è “utente”.

Per progredire nella transizione all’economia circolare, la priorità del governo deve però essere l’armonizzazione del ciclo dei rifiuti, a partire dall’attuazione di una strategia virtuosa. Il programma approvato è lo strumento di indirizzo per le Regioni e province autonome con l’obiettivo di colmare il gap impiantistico, aumentare il tasso di raccolta differenziata e di riciclo e contribuire alla Transizione energetica. Goal principale del programma è fare in modo che, entro il 2035, non sia smaltito in discarica più del 10% dei rifiuti prodotti. l programma è diviso in sei macro obiettivi.

Pubblicità
Honeywell Notifier Variodyn

Il primo ambito di intervento riguarda gli impianti: l’obiettivo è ridurre il divario tra le diverse regioni per quanto riguarda la pianificazione, il numero e la qualità degli impianti. Le infrastrutture dovranno rispondere ai principi di sostenibilità, efficienza, efficacia ed economicità, e parallelamente di autosufficienza e prossimità. Secondo obiettivo è la prevenzione del rifiuto, la riduzione dello smaltimento attraverso la preparazione a riutilizzo, riciclaggio e recupero. Il terzo obiettivo guarda, invece, all’ottimizzazione di sistema impiantistico e infrastrutturale, introducendo pianificazioni regionali a partire dai principi di tracciabilità e analisi dei flussi per colmare le attuali lacune. Il quarto obiettivo è dedicato invece al miglioramento degli standard qualitativi di gestione e delle tecnologie attualmente a disposizione. Il quinto obiettivo è invece fare in modo che il ciclo dei rifiuti sia gestito in modo tale da contribuire effettivamente al raggiungimento della neutralità climatica. Infine il sesto macro obiettivo è invece rivolto alla cittadinanza: il governo intende definire azioni di promozione, comunicazione e approfondimento sull’economia circolare e sulla gestione virtuosa dei rifiuti.

Istat, più efficienza energetica e rinnovabili nelle imprese

Istat, più efficienza energetica e rinnovabili nelle imprese

Istat: nel manifatturiero e nei servizi le imprese sono in cima alle scelte green, più efficienza energetica e rinnovabili Sei imprese manifatturiere su dieci (59,5%) hanno intrapreso pratiche di sostenibilità nel 2022: lo indica l'Istat, spiegando che tra queste il...

Pubblicità
blumatica ebergy

Per il dissesto idrogeologico servono oltre 26 miliardi

I numeri nel report del Consiglio nazionale ingegneri. Negli ultimi 20 anni spesi 6,6 miliardi La lotta al dissesto idrogeologico presenta un conto salato, visto che servirebbero oltre 26 miliardi di euro per finanziare gli interventi necessari. Negli ultimi vent’anni...

Iscriviti alla newsletter

Inserisci il tuo indirizzo email per ricevere aggiornamenti da Opificiumagazine.it

Grazie! Ti sei iscritto alla newsletter.

Pin It on Pinterest