Porte aperte fino al 10 settembre
Oltre 1.900 progetti, 425 brand, 170 giovani creativi e 39 maker nei 68.520 mq dei quattro padiglioni di fiera Milano Rho. Una rassegna cinematografica, quattro food court e una grande mostra dell’Adi/Compasso d’oro a cui si aggiungono eventi sparsi per tutta la città, per uno degli appuntamenti legati al design più attesi al mondo. Si tratta del Salone del mobile di Milano, la manifestazione in scena nel capoluogo lombardo dal 5 al 10 settembre, con modalità di partecipazione in presenza e a distanza. Il curatore dell’evento è Stefano Boeri.
La kermesse avrà come tema centrale quello della sostenibilità, veicolata attraverso la valorizzazione di concetti come riciclo e circolarità. Nella strategia di definizione della manifestazione, infatti, si è data priorità al noleggio e al riuso in modo da evitare il più possibile sprechi di materiale. Gli spazi a disposizione delle aziende sono stati concepiti per dare risalto al prodotto e ridurre all’essenziale l’impiego di strutture di supporto. Tutti i materiali e le componenti dell’allestimento utilizzano una ridotta quantità di pannelli di truciolare (1.230 mc), ottenuti con legno riciclato al 100%, che saranno rimessi, poi, all’interno del ciclo di produzione in un’ottica circolare: saranno, così, 553.500 i chilogrammi di CO2 non immessi nell’atmosfera grazie al loro recupero. Tutto è pensato per poter essere smontato e successivamente riutilizzato: i sistemi di allestimento, che non hanno nessun componente sfuso, verranno completamente recuperati; le aree lounge, le panche e le sedute sono montate “a secco” e quindi smontabili e anch’esse usufruibili nuovamente in momenti e contesti differenti. Per le strutture di dimensioni maggiori (arene, Food Court e setti espositivi) si è optato per sistemi di ponteggi a noleggio, riconfigurati in modo da adattarli alle esigenze dell’esposizione.
“La sostenibilità è uno dei concetti chiave di tutto il disegno industriale”, spiega Roberto Rovetta, ex consigliere del CNPI e partecipante della commissione Design. “Tutto il processo di creazione di un prodotto, infatti, è pervaso dal disegno industriale che deve avere certe caratteristiche per garantire sostenibilità e rispetto per l’ambiente. Il design è sostenibilità e da lì si deve partire per arrivare a una vera transizione ecologia nelle realtà produttive. Anche perché qualsiasi processo aziendale ha ormai preso atto che la sostenibilità ambientale non sia più solo un tema di discussione, ma un’esigenza da realizzare al più presto. E questo vale per tutte le realtà, dalle automobili agli arredi per interno”. Uno degli aspetti maggiormente critici è proprio il riciclo dei materiali: “in Italia siamo molto bravi, tra i migliori in Europa, per quanto riguarda il riciclo di alluminio”, racconta ancora Rovetta. “Stessa cosa non si può dire invece per il legno, dove dobbiamo migliorare. L’impegno del Salone del mobile è, in questo senso, molto positivo: bisogna accendere il più possibile l’attenzione della gente su questi temi. Per quanto riguarda la manifestazione di quest’anno, è molto importante che il Salone sia ripartito e che ci sia la possibilità di prenderne parte in presenza, ma non si può negare che sia un po’ lo specchio della crisi che sta vivendo il settore dopo la pandemia. Una crisi che, tuttavia, trova le radici ben prima del Covid-19. In Italia, serve più attenzione verso il settore del design e verso i professionisti che ne fanno parte”.