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Sisma, il governo annuncia il «cambio di passo» sulla ricostruzione

da | 24 Ago 2023 | In evidenza

Comunità energetiche 2023

Dalle macerie del terremoto nel centro Italia dell’agosto del 2016 (fra il Lazio, l’Umbria e le Marche) dovrà nascere una nuova visione della ricostruzione delle aree funestate dalle calamità naturali

Parola del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha affrontato oggi l’argomento, a sette anni dal sisma, sostenendo che a sette anni dall’evento l’attività di riedificazione è «ancora incompiuta. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male. Oltre 14.000 famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case, molti territori faticano a tornare alla normalità, diversi i ritardi da colmare e le criticità che rimangono da affrontare. Il Governo sta operando per imprimere un cambio di passo, dalle norme ai cantieri», ha, dunque, annunciato.

Nel frattempo, la premier ha affermato come il lavoro di squadra tra il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il commissario straordinario Guido Castelli e la Struttura commissariale, le Regioni coinvolte e i 138 Comuni del cratere stia «dando buoni risultati». In questi mesi, ha incalzato Meloni, «dopo gli anni della pandemia e lo shock dei prezzi dovuto all’inflazione, si è dato un nuovo impulso alla ricostruzione privata e sono state poste le basi per velocizzare quella pubblica, snellendo le procedure e sostenendo concretamente i soggetti attuatori nelle attività di progettazione e sviluppo delle opere pubbliche»; tuttavia, sono stati i punti che ha tenuto a rimarcare, «questo lavoro si accompagna l’impegno prioritario per l’infrastrutturazione stradale delle aree dell’Appennino centrale, per troppi anni dimenticate e trascurate, con investimenti che raggiungono il miliardo di euro, e per porre le condizioni per nuove attività economiche e sociali. Da questo punto di vista, l’avanzamento puntuale e il riscontro al programma ‘NextAppennino’, finanziato dal Piano nazionale complementare del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per le aree sisma 2009 e 2016, sta dimostrando che è possibile mettere a terra le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e gettare le basi di un nuovo sviluppo», ha argomentato l’inquilina di palazzo Chigi.

A giudizio di Meloni, l’Appennino centrale costituisce «il cuore d’Italia e chi lo vive è un popolo orgoglioso e capace di rialzarsi», ecco perché, ha continuato, «il nostro dovere è sostenere questo percorso di rinascita sociale ed economica con risposte concrete e interventi efficaci. Perché ricostruire i territori colpiti dal terremoto non è solo un obbligo morale delle Istituzioni, ma può rappresentare anche uno straordinario volano per l’economia nazionale. Una sfida enorme ma che, tutti insieme, possiamo vincere», ha detto.

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Va, infine, rammentato, ha sostenuto, che dopo il terremoto che alle 3.36 del 24 agosto 2016 colpì il Centro dello Stivale, partì «una sequenza distruttiva che si è protratta fino ai primi giorni del 2017 e che ha coinvolto un territorio molto vasto», con «quattro Regioni interessate, più di 300 vite spezzate, centinaia di feriti, decine di migliaia di sfollati, borghi e città interamente distrutti, o gravemente danneggiati. Una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva», ha concluso la premier.

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