Venerdì 28 aprile ricorre la Giornata mondiale della sicurezza e della salute sul lavoro («World day for safety and health at work»), ma il fenomeno infortunistico continua a «mordere».
L’iniziativa istituita nel 2003 dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo, una delle agenzie delle Nazioni unite), che nasce dalla «necessità di promuovere il dibattito attorno alla prevenzione degli infortuni e delle malattie nei luoghi di lavoro e dare rilievo» al tema dell’occupazione tutelata.
Nel nostro Paese, due giorni prima, verrà celebrata alla Camera un’iniziativa che tende a coniugare una riflessione sull’importanza di proteggere chi esercita un’attività e, al tempo, stesso sull’urgenza di sensibilizzare gli studenti nei confronti del fenomeno degli incidenti e delle malattie professionali; a promuovere l’evento è l’Anmil (l’Associazione per gli invalidi sul lavoro), il cui presidente Zoello Forni ricorda che «tutti conosciamo i recenti terribili incidenti che hanno coinvolto giovani ragazzi che stavano svolgendo esperienze lavorative durante il percorso scolastico, dimostrandoci che c’è ancora molto da fare per garantire la massima tutela della propria incolumità. E non bastano appelli, o scioperi per dimostrare un’evidenza aberrante di cui siamo purtroppo testimoni», laddove «la percezione del rischio resta il vero nodo da affrontare, che solo incontri di impatto come i nostri», svolti con frequenza nelle scuole del Paese, «possono portare ad una attenzione efficace verso le norme anti-infortunistiche».
L’Inail, il mese scorso, ha puntato i riflettori sugli incidenti «rosa», mettendo in luce «un aumento del 42,9% nel 2022 di infortuni che coinvolgono il genere femminile, rispetto al 2021»; le principali risultanze del dossier dell’Istituto vedono innanzitutto gli episodi denunciati dalle donne arrivare a quota 205.610 (-16,1%, se paragonati a quanto avvenuto nel 2020), i casi mortali denunciati pari a 148 (erano stati 192 nel 2020), mentre si rileva un balzo in avanti degli infortuni «in itinere» (avvenuti, cioè, nel tragitto fra casa e luogo di svolgimento delle mansioni, e viceversa, ndr) denunciati, che sono stati 40.909 (+27,0%, rispetto al 2020). E, al tempo stesso, colpisce l’aumento delle malattie professionali denunciate dalla componente femminile del nostro mercato occupazionale: sono state 14.878 (+23,4%, al confronto col 2020).
Infine, nel corso di un recente evento pubblico, a Roma, il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) Paolo Pennsi ha avuto modo di sottolineare quella che ha bollato come una «situazione non idilliaca» nell’edilizia, creatasi in virtù dell’impiego massiccio, nei cantieri, di personale, nel quadro dei lavori per l’efficientamento energetico degli edifici alimentati dal Superbonus 110%: il 93,4% di oltre 4.200 imprese di grandi, medie e piccole dimensioni su cui l’organismo di vigilanza ha acceso i riflettori, infatti, è risultato irregolare. E, ha proseguito, nel 2022, su 10.500 cantieri visitati, ne sono stati scovati dagli ispettori 8.648 «fuori norma»; le irregolarità, è stato precisato, erano anche di natura formale, oltre alla quota di «anomalie» che hanno (e avrebbero) messo in bilico la sicurezza degli occupati.