L’Italia corre sulla robotica
Le installazioni di robot nel nostro paese sono infatti cresciute del 65% nel 2021, raggiungendo le 14.083 unità. L’Italia rappresenta il secondo mercato europeo di robot dopo la Germania e il sesto a livello mondiale. È solo uno dei tanti numeri presenti nel Wold robotics report 2022, realizzato dalla Federazione internazionale di robotica e presentato ad ottobre. Il report evidenzia un settore in costante crescita, con un +32% registrato tra 2020 e 2021 e uno stock di robot di circa 3,5 milioni di unità nel mondo.
Le classifiche mondiali
L’Italia registra uno dei maggiori tassi di crescita e, a livello mondiale, si piazza al sesto posto per numero di robot installati. La classifica è dominata dalla Cina con 268 mila esemplari, per di più con un aumento del 51% in un anno. Segue il Giappone, ma con numeri decisamente più bassi, visto che i robot nipponici sono poco più di 47 mila. Al terzo posto gli Stati Uniti con 35 mila robot, seguiti da Corea del sud (31 mila) e Germania (23,8 mila). In generale, l’Asia rimane il più grande mercato al mondo per i robot industriali. Il 74% di tutti i robot di nuova implementazione nel 2021, infatti, sono stati installati in Asia (2020: 70%). Anche se molto dietro, l’Europa sta crescendo nel settore e lo scorso anno ha raggiunto il suo nuovo record. Le installazioni di robot sono cresciute del 24% nel continente andando a superare le 84 mila unità. Il 28% della quota di mercato è tedesco, il 17% italiano e il 7% francese.
Una parte del report è dedicata specificatamente all’Italia e al boom registrato lo scorso anno. L’aumento non è trainato da un settore specifico, ma dall’intera industria. I risultati del 2021 sono stati anche “trainati da effetti di recupero e acquisti anticipati a causa di una riduzione dei crediti d’imposta nel 2022”, come si legge nel report. Per quanto riguarda le prospettive future, si prevede che le installazioni globali di robot cresceranno del 10% fino a quasi 570.000 unità nel 2022. Il boom post-pandemia sperimentato nel 2021 dovrebbe svanire nel 2022. Dal 2022 al 2025 sono previsti tassi di crescita medi annui nell’intervallo medio-alto a una cifra.