Riduzione del radon: dal DL Salva Infrazioni 120 milioni per interventi di riduzione e prevenzione
C’è anche una parte di contrasto al radon, nel DL Salva Infrazioni recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale: gli articoli 7 e 8 del DL 69/2023 dello scorso 13 giugno, infatti, prevedono 120 milioni di euro complessivi contro il gas radon e per la sostenibilità e l’efficientamento energetico.
Radon in aria
Una parte delle risorse (30 milioni, suddivisi in 10 milioni all’anno negli anni 2023-24-25) sono dedicati all’individuazione delle aree prioritarie di cui all’art.11 del decreto legislativo 101/2020.
Nello specifico, si finanziano i programmi specifici di misurazione della concentrazione media annua di attività di radon in aria da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
Per l’operatività, sarà necessario attendere uno o più decreti del MASE.
Radon indoor
La parte più cospicua (90 milioni, suddivisi in 9 tranche da 10 milioni l’anno dal 2023 al 2031) è invece indirizzata ‘contro’ il cd. radon indoor, nello specifico per finanziare un Fondo per la prevenzione e riduzione del radon indoor e per rendere compatibili le misure di efficientamento energetico, di qualità dell’aria in ambienti chiusi con gli interventi di prevenzione e riduzione del radon indoor.
Il Fondo è assegnato alle regioni e alle province autonome di Trento e di Bolzano sulla base dell’individuazione delle aree prioritarie, di cui all’articolo 11 del decreto legislativo 101/2020, con uno o più decreti del MASE.
Radon: la competenza è anche dei periti industriali
In materia, va assolutamente rimarcato che la competenza sul radon in Italia è anche dei periti industriali.
Il tutto dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2023 del decreto legislativo n.203 del 25 novembre 2022 (contenente “Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 31 luglio 2020, n. 101 di attuazione della direttiva 2013/59 Euratom”) che all’art. 51 specifica appunto come tra i professionisti competenti in materia vi siano anche coloro che hanno “l’abilitazione professionale per lo svolgimento di attività di progettazione di opere edili”.
Di fatto, con questa norma si era posto fine a una diatriba nata dall’errato recepimento di una direttiva UE da parte del Governo italiano, che aveva inizialmente escluso i periti tra i professionisti abilitati a svolgere tali attività.
Nel decreto legislativo recepito nell’ordinamento italiano, infatti, venivano stabiliti i requisiti minimi che gli esperti in intervento di risanamento da radon dovevano possedere per poter esercitare tale attività professionale riservata, limitando l’accesso allo svolgimento delle attività a coloro in possesso dell’abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere, architetto e geometra, escludendo di fatto i periti industriali da sempre, per legge, competenti a svolgere le attività di risanamento degli edifici da radiazioni ionizzanti (radon).
L’articolo 51 sopracitato, invece, rende i periti industriali assolutamente competenti in materia.