Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto pronte a ridefinire le norme, revisione delle procedure per la qualità dell’aria in vista nel bacino padano.
Le regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, infatti, dovranno riesaminare i contenuti delle strategie messe in atto per migliorare gli standard ambientali, rese necessarie anche dalla spinta della Corte Ue. E i piani non potranno predisporre divieti di circolazione per le automobili diesel Euro 5 fino al 1° ottobre 2024. È quanto prevede il dl 121/2023, la cui legge di conversione è in discussione in questi giorni in commissione ambiente al Senato.
La proposta mira a “valorizzare i risultati conseguiti nei diversi settori responsabili delle emissioni inquinanti” nelle regioni citate sopra, che nel 2017 avevano firmato l’accordo di programmazione per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano. Le regioni, come accennato, erano direttamente coinvolte nell’attuazione delle sentenze della Corte di giustizia Ue del 10 novembre 2020 nella causa C-644/2018 e del 12 maggio 2022 nella causa C-573/2019, rispettivamente in tema di materiale particolato PM10 e biossido di azoto NO2. Recenti avvenimenti, in particolare la pandemia, hanno reso però necessaria una rivisitazione delle azioni prese.
Le regioni, quindi, avranno “l’obbligo di riesaminare i contenuti degli strumenti di pianificazione adottati e dei relativi provvedimenti, al fine di quantificare l’effettivo contributo delle diverse misure poste in essere… anche alla luce degli effetti derivanti dai provvedimenti emergenziali in materia di circolazione stradale adottati a fronte della pandemia di Covid-19”.
Una parte importante del provvedimento riguarda proprio la circolazione stradane, nello specifico le limitazioni alla stessa. Viene introdotto il divieto di imporre restrizioni ai veicoli Euro 5 diesel fino al 1° ottobre 2024, questo anche tenendo conto “delle criticità legate alla indisponibilità dei materiali necessari alla produzione di batterie di veicoli elettrici, in grado da assicurare una tempestiva sostituzione dei veicoli Euro 5”. A partire dal 1° ottobre 2025, invece, la limitazione alla circolazione è inserita nei piani della qualità dell’aria di ogni regione.
In generale, il senso del provvedimento è quello di “rafforzare gli impegni assunti dalle regioni nell’ambito dell’accordo” e interessa in particolare “le aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale”.