Pnrr: dal Cdm arriva l’ok al decreto per semplificare obiettivi

da | 14 Apr 2022 | Primo piano

decreto pnrr

Al via dal Consiglio dei ministri il cosiddetto Decreto Pnrr 2 che prevede alcune misure per snellire le procedure legate alla messa a terra del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e mettere in salvo il “tesoretto” di 191,5 miliardi dote del Next Generation Eu. Nel frattempo la Commissione Ue ha versato all’Italia la prima rata da 21 miliardi sempre per il Pnrr, dopo che il governo aveva presentato la richiesta di pagamento certificando il raggiungimento dei 51 obiettivi previsti per il 2021.
Il Governo prosegue quindi nella strada degli obiettivi europei con l’approvazione di questo nuovo provvedimento, approvato all’unanimità, finalizzato a mandare in porto i 45 traguardi del Piano previsti entro fine giugno e con un pacchetto di norme che spaziano dal portale nazionale per la lotta al lavoro nero all’obbligo per tutte le amministrazioni centrali di utilizzare la piattaforma InPa fino a misure di contrasto all’evasione fiscale. A partire dall’anticipo di sei mesi, al 30 giugno 2022, delle multe agli esercenti che non permettono i pagamenti con il Pos. Prevista inoltre l’abolizione degli esoneri per la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica delle fatture, il potenziamento del sistema di monitoraggio dell’efficientamento energetico attraverso le misure di Ecobonus e Sismabonus fino al 110%.
Dunque tra le misure contenute nella bozza di decreto Pnrr, il secondo capo è dedicato alle questioni fiscali, nell’ottica di affinare il contrasto all’evasione. Il governo torna ad anticipare i tempi delle sanzioni per gli esercenti che non accettano i pagamenti con le carte. Teoricamente, professionisti ed esercenti lo dovrebbero fare dal 2014, ma mancando appunto la parte sanzionatoria è rimasta lettera morta. Il Parlamento aveva fatto slittare le sanzioni (30 euro + il 4% della transazione negata) al 2023, ora il decreto fissa il via al prossimo 30 giugno. Con luglio, saltano anche le esenzioni all’utilizzo della fatturazione elettronica.
Per quel che riguarda la regolarità del lavoro, arriva il “Portale Nazionale del Sommerso”, nel quale confluiranno i verbali ispettivi e i provvedimenti di vigilanza dell’Ispettorato nazionale del lavoro, di Inps, Inail, Carabinieri, Gdf.
Trova spazio nel capo successivo, quello dedicato all’ambiente, un altro tema che ha avuto importanti ricadute fiscali: il Superbonus al 110% per i lavori di efficientamento energetico e antisismici, che come noto ha dato origine a frodi miliardarie che avevano portato a una stretta normativa. Il decreto prevede che si valuti il risparmio energetico effettivamente conseguito con gli interventi e dispone che siano trasmesse all’Enea “le informazioni sugli interventi effettuati”. L’Enea le elabora per produrre una relazione sui risultati conseguiti al Mite, al Mef e alle Regioni.
Dal decreto PNRR arrivano poi una serie di semplificazione sull’uso dell’idrogeno green che si prevede non essere soggetto “al pagamento degli oneri generali afferenti al sistema elettrico”. Inoltre, si legge nel provvedimento, all’idrogeno così prodotto non è prevista l’applicazione delle accise “se non direttamente utilizzato in motori termici come carburante”.
Infine, tra le altre cose viene introdotto un Sistema Nazionale Prevenzione Salute dai rischi ambientali e climatici per “migliorare e armonizzare le politiche e le strategie messe in atto dal Servizio sanitario nazionale per la prevenzione, il controllo e la cura delle malattie acute e croniche, trasmissibili e non trasmissibili, associate a rischi ambientali e climatici”. Per assicurarne il funzionamento e il rafforzamento delle strutture collegate si programma una spesa di 415.379.000 euro. Per il servizio è poi previsto uno stanziamento da 50,19 milioni di euro a valere sulle risorse previste per il finanziamento del Servizio sanitari nazionale per assumere due professionisti sanitari ogni 200 mila abitanti con contratti a tempo indeterminato.

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