Fissare gli obiettivi di risparmio della spending review per gli anni 2023-2025, anche per finanziare una riforma fiscale o riforme della spesa pubblica pro-crescita, adottare un programma nazionale per la gestione dei rifiuti, arrivare a una riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici, ma soprattutto realizzare le riforme sulla transizione ecologica, uno dei pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza: sono alcuni dei 45 obiettivi che i diversi ministeri dovranno centrare entro giugno, per poter sbloccare la seconda rata dei fondi Recovery prima dell’estate. La maggior parte sono obiettivi ambientali, in capo al ministero della transizione ecologica, ma sono coinvolti tra gli altri anche il Ministero dello sviluppo economico, quello delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, il Mef e il ministero dell’Interno.
Dei 45 obiettivi “previsti entro giugno 2022, tre risultano già conseguiti” dice la nota del Consiglio dei ministri che valuta positivamente lo stato di attuazione degli investimenti e delle riforme di competenza dei Ministeri coinvolti. Nell’ambito delle procedure di attuazione del Pnrr, al 31 gennaio 2022 le amministrazioni titolari di interventi hanno emanato 113 bandi e avvisi per un importo complessivo pari a circa 27,86 miliardi di euro. Ad oggi risultano aperti 48 bandi per un ammontare di risorse da assegnare pari a 23,17 miliardi.
“Nel 2022 l’Italia deve conseguire complessivamente 100 obiettivi per il PNRR di cui 83 milestone e 17 target. Di questi 45 sono da conseguire entro il 30 giugno 2022, a cui è collegata una rata di rimborso di 24,13 miliardi, e 55 entro 31 dicembre 2022, per la quale è associata una rata di rimborso pari a 21,83 miliardi”. Una corsa contro il tempo per evitare di perdere le risorse del Recovery e nella quale tutte le Amministrazioni centrali sono coinvolte nel raggiungere “milestones e target del 2022”.
Una su tutte il ministero guidato da Roberto Cingolani dove sono previste sette maxi riforme che spaziano dall’efficienza energetica all’economia circolare, passando per il dissesto idrogeologico e rifiuti. Quattro investimenti e cinque step intermedi, a partire dal lancio del portale dell’efficienza energetica da parte dell’Enea, da centrare entro marzo.
Tanto lavoro anche per il ministero della pubblica amministrazione che ha ricordato come nel 2021 sono stati sbloccati oltre 45.000 posti nella P.a e che per il 2022 è prevista la pubblicazione di bandi per altre 100.000 assunzioni in tutte le amministrazioni. In pochi mesi sono stati selezionati i primi esperti dedicati all’attuazione del PNRR: 500 funzionari assunti al Mef e nelle altre amministrazioni centrali per la governance e la rendicontazione degli investimenti e 8.171 addetti all’Ufficio del processo per assistere il giudice nello smaltimento dell’arretrato e nella velocizzazione dei procedimenti.