Errato recepimento in Italia della Direttiva in materia di radiazioni ionizzanti
Accolta la petizione europea presentata dal CNPI per l’errato recepimento in Italia della Direttiva 2013/59/ Euratom in materia di radiazioni ionizzanti che aveva incomprensibilmente escluso i periti industriali dall’elenco degli esperti in interventi di risanamento da radon.
La necessità di inviare una petizione in europa nasce all’indomani dell’approvazione da parte dello stato italiano del D.lgs. 31 luglio 2020, n. 101 con il quale si recepisce la Direttiva 59/2013/Euratom che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti. Nell’Allegato II, laddove titola “esposizione al radon”, punto 2, nella parte relativa ai requisiti minimi degli esperti in interventi di risanamento da radon, indica, tra le condizioni di accesso all’attività di risanamento da radon, tra gli altri, l’abilitazione all’esercizio della professione di geometra, l’abilitazione all’esercizio della professione di ingegnere e l’abilitazione all’esercizio della professione di architetto, con esplicita esclusione dell’abilitazione all’esercizio della professione di perito industriale.
Nonostante il Consiglio nazionale sia intervenuto in sede legislativa per tentare di correggere questa banale quanto incomprensibile dimenticanza, il testo è stato pubblicato nella sua originaria formulazione, non tenendo conto delle considerazioni poste a fondamento della richiesta modifica.
Così, il Consiglio nazionale si è rivolta alle istituzioni europee e, con lo strumento della petizione, ha rivolto al Parlamento europeo una motivata segnalazione il 3 dicembre 2020. La Commissione per le Petizioni del Parlamento europeo, quindi, il 16 aprile 2021, ha ritenuto “ricevibile” la petizione in ordine alla esclusione della categoria dal novero dei professionisti abilitati allo svolgimento delle attività di risanamento degli immobili da radon, così come previsto dal D.Lgs. 31 luglio 2020 n. 101. Il firmatario della petizione deplora il fatto che il decreto legislativo n. 101, del 31 luglio 2020, che recepisce nell’ordinamento italiano la direttiva 2013/59/Euratom, escluda la categoria professionale dei periti industriali e periti industriali laureati edili dalla possibilità di svolgere le attività di intervento per il risanamento da radon, riservando tale attività esclusivamente alle professioni di ingegnere, architetto e geometra. Il firmatario sostiene che l’ordinamento universitario per l’accesso alle professioni di ingegnere, architetto e geometra prevede il conseguimento dei medesimi titoli di studio e di formazione, che consentono al perito industriale e al perito industriale laureato di abilitarsi e svolgere sostanzialmente le medesime attività professionali comprese quelle di intervento per il risanamento edilizio contaminato da radon. Il firmatario ritiene pertanto che tale scelta legislativa crei un’illegittima discriminazione tra professionisti esercenti attività identiche a parità di conoscenze e competenze professionali, determinando un grave pregiudizio al mercato interno dei servizi professionali nonché ai diritti dei consumatori.
Il Presidente della Commissione per le Petizioni, Dolors Montserrat, ritenendo che la questione sollevata rientrasse nel campo di attività dell’Unione europea, ha chiesto alla Commissione europea di condurre un’indagine preliminare sulla questione, impegnandosi a tenere al corrente l’estensore Consiglio nazionale di qualsiasi ulteriore sviluppo in merito alla petizione, compresi i risultati dell’indagine preliminare svolta dalla Commissione europea. L’eventuale accoglimento della petizione, potrebbe indurre la Commissione a promuovere una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia.
A tal fine è stato elaborato un documento nel quale è illustrata la procedura di registrazione e di adesione alla petizione in allegato (PDF).
Grazie per l’attenzione e la collaborazione.
Il Consiglio Nazionale