“Pa digitale 2026”, contributi entro il 22 luglio
Cinquecento milioni di euro per la migrazione al cloud dei comuni in attuazione della missione 1, componente 1, investimento 1.2 del Pnrr. Gli enti potranno chiedere i contributi sul portale Pa digitale 2026 fino al prossimo 22 luglio. È quanto scritto nell’avviso pubblicato sul sito del Ministero della transizione digitale che, come detto, attua uno degli investimenti previsti nel Pnrr (1.2, ovvero abilitazione e facilitazione migrazione al cloud) per la digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Il bando consentirà quindi ai comuni di candidarsi per ricevere un contributo economico e attuare la migrazione di un numero minimo di servizi verso infrastrutture e soluzioni cloud qualificati. Potranno partecipare solamente i comuni che devono ancora avviare il piano di migrazione o che lo hanno avviato a partire dal 1° febbraio 2020. Tramite il percorso guidato all’interno di Pa digitale 2026, gli enti potranno comporre online il proprio progetto di migrazione al cloud, scegliendo da una lista di 95 servizi. Per ogni servizio sarà necessario scegliere tra due modalità di migrazione: il trasferimento dell’infrastruttura informatica (cosiddetto lift&shift) o l’aggiornamento di applicazioni in cloud. Per poter presentare la candidatura ai finanziamenti, i comuni dovranno effettuare la classificazione dei dati e dei servizi, secondo i criteri Agenzia per la cybersicurezza nazionale in coerenza con la strategia cloud Italia. La classificazione dovrà essere completata entro il 18 luglio 2022.
Con i fondi dell’avviso legato al Pnrr saranno quindi finanziate “attività di supporto specialistico per la migrazione verso il cloud qualificato e l’acquisto dei servizi cloud qualificati propedeutici alla migrazione”, come si legge sul sito del Ministero per la transizione digitale. Sempre dal Mitd, infine, fanno sapere che per poter ricevere il finanziamento non servirà presentare alcun progetto: basterà, infatti, “definire alcuni parametri all’interno della candidatura, tra cui la dimensione dell’ente attuatore, il numero dei servizi da migrare e le modalità di migrazione. L’importo economico del voucher è definito dal Dipartimento in base alla dimensione dell’Ente (numero di abitanti) e alla tipologia di migrazione selezionata per ognuno dei servizi. Il voucher include il primo anno di canone di servizi cloud”, come si legge ancora sul sito del dicastero guidato da Vittorio Colao.