No al Grande Fratello dei professionisti, controllati per non dire “spiati” durante l’esercizio della loro attività professionale. Non si può che prendere le distanze contro l’iniziativa lanciata da una nota società di consulenza che richiede al professionista, impegnato nell’attività di asseverazione relativa all’ottenimento dei bonus edilizi, di realizzare un video a testimonianza del lavoro svolto.
Questa assurda trovata non solo non ha alcun fondamento giuridico, ma soprattutto evidenzia una profonda mancanza di fiducia verso il lavoro dei nostri professionisti che ogni giorno mettono a disposizione la propria professionalità e le relative competenze al servizio della collettività, assecondando quel principio di sussidiarietà che da tempo viene richiesto dalla pubblica amministrazione. Inoltre l’iniziativa non raggiungerebbe neppure l’obiettivo per il quale forse è stata immaginata, e cioè quella di scongiurare eventuali truffe, perché non è con un “video asseverazione” che si potranno evitare.
Inoltre, questo ulteriore appesantimento burocratico non solo viola l’art. 1341 del Codice dei Contratti (vessatorietà), ma non ha nemmeno alcun rilievo rispetto alle vigenti disposizioni in materia di antiriciclaggio o di responsabilità dell’impresa. Infine, l’iniziativa da un lato si configura come un’evidente violazione della privacy, dall’altro rappresenta un pericoloso precedente.
L’invito quindi è di eliminare questa ingiustificata pretesa, ma soprattutto di avere un nuovo approccio nei confronti di professionisti che da sempre operano come soggetti ausiliari dello stato, assumendosi per questo sempre grandi responsabilità.