In legge di bilancio la nascita della Fondazione. Stanziati oltre 200 milioni di euro
L’Italia avrà un suo centro nazionale per i microchip.
O meglio, “Centro italiano per il design dei circuiti a semiconduttore”, come viene chiamato in legge di bilancio (legge 197/22). L’ultima manovra, infatti, istituisce una Fondazione con questo nome, con l’obiettivo di “promuovere la progettazione e lo sviluppo di circuiti integrati, rafforzare il sistema della formazione professionale nel campo della microelettronica e assicurare la costituzione di una rete di università, centri di ricerca e imprese che favorisca l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore”. Con un investimento di quasi 200 milioni di euro.
Un nuovo istituto, quindi, che cercherà di implementare la strategia italiana di sviluppo tecnologico-digitale, fatta di molti progetti in partenza. I membri della Fondazione saranno il Mef, il ministero del made in Italy e il ministero dell’università. Con decreto del Mef verranno definiti poi ulteriori dettagli, come l’atto costitutivo e lo statuto della fondazione, la nomina degli organi sociali e i loro compensi e i criteri e le modalità di adesione di altri enti pubblici e soggetti privati alla fondazione.
Al Centro potranno essere concessi in comodato gratuito beni immobili facenti parte del demanio e del patrimonio disponibile e indisponibile dello Stato. Inoltre, per lo svolgimento dei propri compiti, l’ente potrà avvalersi di personale, anche di livello dirigenziale “a tale scopo messo a disposizione su richiesta, secondo le norme previste dai rispettivi ordinamenti, da enti e da altri soggetti individuati ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196”. La fondazione potrà avvalersi anche della collaborazione di esperti e di società di consulenza nazionali ed estere, o di università e di istituti di ricerca.
Per la costituzione della Fondazione è previsto, come detto, un investimento di centinaia di milioni di euro. Per l’esattezza, di 10 milioni per il 2023 e di 25 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2030. Per il suo funzionamento, inoltre, è autorizzata una spesa di 5 milioni di euro all’anno a partire dal 2023.
La legge di bilancio non offre ulteriori dettagli su compiti e attività del nuovo ente, che saranno poi definiti con i decreti ministeriali di cui si parlava sopra. Di certo, l’investimento economico non è indifferente e le risorse sono già pronte per essere spese.