Approvata la nuova direttiva, che coinvolgerà circa 50.000 aziende comunitarie
Per le multinazionali europee nuovi obblighi in materia di trasparenza su questioni ambientali, sociali e di governance. È l’effetto che porterà la nuova direttiva adottata in via definitiva dal Parlamento Ue la scorsa settimana. Si tratta della direttiva sulla comunicazione societaria sulla sostenibilità (Crsd, Corporate sustainability reportgin directive), che è stata approvata con 525 voti favorevoli, 60 contrari e 28 astenuti. Le nuove norme copriranno circa 50.000 aziende rispetto alle 11.700 che attualmente avevano obblighi di questo tipo.
Le norme
Le norme affrontano le carenze della legislazione attuale sulla dichiarazione di informazioni non finanziarie (Nfrd, Non-financial reporting directive), “percepita come largamente insufficiente”, come si legge sul sito del Parlamento Ue. La Csrd introduce, quindi, obblighi di trasparenza più dettagliati sull’impatto delle imprese sull’ambiente, sui diritti umani e sugli standard sociali, sulla base di criteri comuni in linea con gli obiettivi climatici dell’Unione. La Commissione adotterà la prima serie di norme entro giugno 2023. Le imprese saranno soggette a controlli e certificazioni indipendenti per assicurare che i dati forniti siano affidabili. La dichiarazione sulla sostenibilità sarà equiparata a quella finanziaria permettendo agli investitori di disporre di dati comparabili e attendibili. Inoltre, dovrà essere garantito l’accesso digitale alle informazioni sulla sostenibilità.
I nuovi obblighi si applicheranno a tutte le grandi imprese, quotate in borsa o meno, comprese le imprese estere che fatturano più di 150 milioni di euro nell’Ue. Le Pmi quotate in borsa saranno coperte, ma avranno più tempo per adattarsi alle nuove regole.
Le prossime tappe
Per quanto riguarda le prossime tappe, Il consiglio dovrebbe adottare la proposta il 28 novembre, che sarà poi pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Le regole inizieranno ad essere applicate tra il 2024 e il 2028: dal 1° gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria, con scadenza della pubblicazione dei dati nel 2025; dal 1° gennaio 2025 per le grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali), con scadenza nel 2026; dal 1° gennaio 2026 per le PMI e le altre imprese quotate, con scadenza nel 2027. Le Pmi possono scegliere di non partecipare fino al 2028.