Il ministro Calderone (ri)ascolterà i professionisti.
I «ritocchi» possibili alla proposta di legge sull’equo compenso per le prestazioni professionali (che ha staccato il traguardo dell’Aula della Camera il 25 gennaio scorso ed è adesso passata al vaglio del Senato), il raggiungimento di un concreto legame di sussidiarietà tra le professioni e la Pubblica amministrazione, ma anche lo scioglimento del «nodo» del doppio pagamento del contributo previdenziale per i soci di una Stp (Società fra professionisti): è una «fetta» di quanto verrà messo giovedì 2 febbraio sul tavolo del ministro del Lavoro Marina Calderone, che ha convocato, per la seconda volta dall’insediamento del governo, la riunione delle rappresentanze degli autonomi.
Il primo appuntamento si era tenuto a metà novembre, occasione per i vertici degli organismi che riuniscono gli Ordini, le Casse di previdenza private e privatizzate, le Confederazioni e le associazioni di esponenti di varie categorie per manifestare alla titolare del dicastero la propria volontà di collaborare per la risoluzione di alcuni problemi che gravano sugli associati e di individuare strade unitarie per lo sviluppo dell’occupazione indipendente. Calderone, sin dall’avvio del suo mandato, aveva evidenziato come non intendesse trascurare la componente autonoma, ristabilendo «pari dignità», rispetto a quella dipendente. E, quindi, nella seconda assise, in via Veneto, è lecito ipotizzare che alcuni «semi» piantati nel precedente «faccia a faccia» inizino a germogliare, a partire proprio dalla questione dei versamenti per chi opera in una Stp, giacché il ministro aveva invitato i convenuti a sottoporle un’idea normativa da realizzare insieme.
A seguire, come ha anticipato, nei giorni scorsi, il coordinatore della Rete delle professioni tecniche e presidente di ProfessionItaliane (l’agglomerato di oltre 20 Ordini) Armando Zambrano, verranno presumibilmente proposte delle iniziative (che potrebbero anche contemplare la fruizione di finanziamenti pubblici) per stimolare le aggregazioni fra lavoratori autonomi ed ulteriori programmi finalizzati all’affermazione della «pari dignità» fra professionisti e imprese nella destinazione degli incentivi statali. Per quel che riguarda, a seguire, gli Enti di previdenza, ha confermato che si punta all’esclusione dall’elenco Istat delle amministrazioni pubbliche, oppure alla permanenza «ai soli fini statistici», tema, questo, affrontato, durante la presentazione dell’ultimo rapporto dell’Adepp (l’Associazione delle Casse), a metà dicembre, dal sottosegretario all’Economia Federico Freni.
In conclusione della prima riunione, a novembre, Calderone aveva precisato che l’intento del confronto «è quello di cogliere le sfide di questo tempo e di come rispondere con soluzioni pragmatiche alle tante sollecitazioni in atto», pertanto «lavoriamo per obiettivi e su aspetti concreti, dando attuazione a quel tavolo per gli autonomi previsto dalla legge n. 81/2017: un punto di partenza per ripensare il rapporto delle professioni con le istituzioni e la collettività», aveva specificato il ministro del Lavoro.