Rinvio dei termini in tema di lavoro, istruzione, imposte e pubblica amministrazione
In prossimità della notte di San Silvestro arriva la consueta serie di rinvii di termini legislativi. Come ogni anno, infatti, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto Milleproroghe (dl 198/2022, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 303 del 29 dicembre). Molti i temi trattati, dal lavoro alla salute, dalle misure economiche a quelle su istruzione e università, per arrivare a sport e cultura.
Sul sito del Consiglio dei ministri vengono riassunte le principali novità. Si parte con le misure sulla pubblica amministrazione, con la proroga di “determinate autorizzazioni alle assunzioni, con particolare riguardo al comparto sicurezza-difesa e vigili del fuoco”. In tema di economia e finanze, invece, ci sono ulteriori sei mesi per la presentazione delle dichiarazioni Imu relative al 2021 da parte degli enti non commerciali, così come viene prorogato per il 2023 il regime di esenzione dall’obbligo di fatturazione elettronica da parte degli operatori sanitari. Si proroga anche al 2023 l’esenzione dall’imposta di bollo per la certificazione dei dati anagrafici in modalità telematica. Particolarmente corposo il pacchetto lavoro. Solo per citarne alcune, si proroga, per il biennio 2024-2025, il contratto di espansione. Inoltre, per gli accordi stipulati dal 1° gennaio 2023, si amplia la platea delle imprese ammesse al contratto di espansione e si riduce da 1.000 a 500 la soglia occupazionale necessaria la maggior riduzione dei versamenti a carico del datore in caso di incremento delle assunzioni. Si proroga poi l’intervento che prevede la riduzione oraria e l’integrazione salariale per determinate categorie di lavoratori, anche per gli anni 2024 e 2025 in favore delle aziende che occupano oltre 50 dipendenti, per un periodo non superiore a 18 mesi, anche non continuativi. Si proroga al sino 31 dicembre 2023 la sospensione dei termini di prescrizione degli obblighi contributivi riferiti alle gestioni previdenziali dei pubblici dipendenti e si differisce al 31 dicembre 2023 il termine entro il quale le pubbliche amministrazioni che abbiano instaurato rapporti di co.co.co sono tenute a versare i contributi per la gestione separata.
Previste, poi, una serie di rinvii su determinati argomenti, dalla cultura allo sport, dall’editoria alla salute (tra cui la validità della ricetta elettronica fino a fine 2023).
Il testo, come accennato, è ora in discussione al Senato. Al momento della pubblicazione sono emerse alcune polemiche per l’assenza delle opposizioni dalla discussione. La presentazione, comunque, è avvenuta il 3 gennaio e ora il testo è atteso nelle commissioni affari costituzionali e bilancio di palazzo Madama.