Riveduta e corretta dopo i rilievi della Ragioneria
Una Legge di Bilancio da varare (quasi) a Natale per i deputati, che si ritrovano oggi a procedere alla votazione con la fiducia del testo che è stato oggetto di più di una correzione. L’ultimo scontro fra le parti politiche si è consumato ieri sera, sull’emendamento da circa mezzo miliardo per i Comuni, che è stato stralciato per mancanza di coperture tra le proteste delle opposizioni, ma i toni accesi hanno riguardato pure il «bonus» cultura per i diciottenni, oggetto di revisione da parte del Gennaro Sangiuliano, ma su cui sempre la Ragioneria ha chiesto una puntualizzazione necessaria a specificare il destino dei nati nel 2004, che riceveranno la «card» nel 2023 e, dunque, con l’attuale normativa. Le correzioni richieste dall’organismo del ministero dell’Economia, si è appreso nella scorsa giornata, riguardano 44 punti della manovra economica, fra cui le regole sullo smart working per i fragili, in merito al quale è stata invocata dai tecnici una nuova formulazione con l’annessa copertura per prevedere le sostituzioni dei professori ai quali venga concessa la modalità di lavoro agile.
A seguire, va ricordato, il testo dispone un «restyling» del Reddito di cittadinanza: nel 2023 i lavoratori «occupabili» riceveranno l’assegno per 7 mesi (dagli 8 inizialmente previsti in manovra e rispetto all’attuale periodo massimo di 18 mesi); inoltre per i giovani di età compresa tra 18 e 29 anni che non abbiano terminato la scuola dell’obbligo l’erogazione è subordinata all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di formazione. E, poi, la quota prevista per l’alloggio, in caso di abitazione in affitto, sarà erogata direttamente al locatore dell’immobile. Per tutti gli altri (nuclei con minori, anziani o disabili), invece, il sussidio resta per tutto il 2023, ma in attesa di una riforma complessiva.
Il congedo parentale, grazie alla manovra, sale dal 30 all’80% e potrà essere usato anche dai papà: potrà essere utilizzato «in alternativa tra i genitori per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino». Per le famiglie numerose aumenta l’assegno familiare: dal primo gennaio la maggiorazione mensile forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli è incrementata a 150 euro (il 50% in più rispetto ai cento euro inizialmente previsti dal testo base della Legge di Bilancio). Novità note, poi, sul Superbonus: per i condomini arriva la proroga fino al 31 dicembre 2022 dei termini per presentare la Cilas per poter beneficiare dell’agevolazione al 110% per i lavori in edilizia, purché le delibere assembleari siano state approvate entro il 18 novembre. Legata alle ristrutturazioni, inoltre, pure la proroga della detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici «green».
Nella sua intervista televisiva di ieri, intanto, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di una Legge di Bilancio che si può sempre migliorare, ma non c’è stata «alcuna catastrofe» come si aspettavano gli oppositori del governo che guida; e ha promesso una (ulteriore) riforma del reddito di cittadinanza perché lo Stato non può «pagare» chi aspetta «il lavoro dei sogni», rivendicando la battaglia a Bruxelles sui migranti, perché «quelli che accogliamo noi sono banalmente quelli che hanno i soldi da dare agli scafisti» E, a seguire, Meloni ha assicurato «con il sangue» che l’Italia non prenderà mai il Mes (il Meccanismo Salva-Stati).