La Legge di Bilancio, nella quale è più agevole ottenere la giusta copertura finanziaria per una serie di norme, è diventata la «casa» del disegno di legge sul , o infortunato: è stato, infatti, depositato l’emendamento (che recepisce i contenuti del testo di iniziativa parlamentare) che punta a far slittare le scadenze, tutelando i lavoratori autonomi, in gravi condizioni di salute. La correzione, approdata nella manovra economica al vaglio di palazzo Madama, è sempre caratterizzata dalla sottoscrizione da parte di esponenti politici di differenti schieramenti, nonché dalla prima firma del promotore dell’iniziativa, il senatore di Fdi Andrea de Bertoldi; l’esame delle modifiche alla Legge di Bilancio avverrà nelle prossime ore e, come affermato la scorsa settimana, in occasione del Forum dell’Unione dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, dallo stesso esponente del partito di Giorgia Meloni, potrebbe ottenere il via libera della Commissione Bilancio di palazzo Madama «al più tardi mercoledì».
E, poiché la manovra arriverà, subito dopo il voto dei senatori, verosimilmente «blindata» a Montecitorio (senza, cioè, la possibilità per i deputati di apporvi correzioni), se l’emendamento ottenesse fra pochi giorni il semaforo verde della V Commissione si avvierebbe a diventare, una volta convertito l’intero provvedimento finanziario, legge dello Stato; il tentativo di far passare un analogo emendamento per far slittare i termini per malattia, o incidente del professionista era stato effettuato alcune settimane fa, sempre al Senato, quando era stato inserito nel decreto in materia fiscale e tutela del lavoro (146/2021), con l’intento di superare lo scoglio della mancata copertura del disegno di legge originario, quantificata in oltre 230 milioni dalla Ragioneria generale dello Stato, ma ridimensionata a meno di 50 milioni, in base ai calcoli del Centro studi dell’Adepp (l’Associazione delle Casse previdenziali dei professionisti). Adesso, però, la «spinta» della Legge di Bilancio per il 2022 sembra esser decisamente più significativa per condurre in porto la norma.
Se il testo venisse varato (come sollecitato in diverse occasioni dalla galassia delle libere professioni, incluso il Consiglio nazionale dei periti industriali ed il suo presidente Giovanni Esposito) verrebbe, in sintesi, riconosciuto agli autonomi il periodo di malattia concesso ai lavori dipendenti, in quanto la disposizione prevede la sospensione di decorrenza dei termini di adempimento a carico dei professionisti in caso di infortunio, o di malattia. E questo «stop» agli adempimenti sarebbe valido dal momento del ricovero in ospedale, oppure dall’inizio delle cure domiciliari, fino a 45 giorni dopo la data delle dimissioni, oppure alla fine delle terapie. E tutto ciò consentirebbe ai professionisti di poter risolvere i propri problemi di salute, senza dover portare avanti gli incarichi in cattive condizioni psico-fisiche. Infine, si rammenta che il medesimo beneficio spetterebbe anche alle lavoratrici autonome, in caso di parto prematuro, o della interruzione di gravidanza.