Partirà nell’anno accademico 2022-23 il nuovo corso di laurea professionalizzante in tecniche per l’edilizia e territorio dell’università degli studi di Cagliari. Si tratta del primo corso nato ufficialmente all’indomani dell’approvazione definitiva del Disegno di legge Manfredi che introduce “nuove disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti” (afferente alla nuova classe di laurea LP01 definita dallo stesso ddl).
Il corso promosso dal comitato del Dicaar (dipartimento Ingegneria civile, ambientale e architettura) è stato presentato lo scorso 2 novembre da Carlo Atzeni, docente e Presidente del Comitato Promotore DICAAR, dal prorettore vicario, Gianni Fenu, dai prorettori alla Didattica, Ignazio Putzu, e all’Innovazione e territorio, Fabrizio Pilo, dal direttore del Dicaar, Giorgio Massacci, dal presidente della facoltà di Ingegneria e architettura, Daniele Cocco, dal presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali e dei periti industriali laureati Giovanni Esposito, e da quello dell’ordine dei periti industriali di Cagliari Pasquale Aru.
Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio è un corso di laurea specifico per la professione del perito industriale edile laureato, fortemente orientato all’ingresso nel mondo del lavoro e pienamente rispondente al requisito della formazione universitaria di alto livello. Il percorso formativo comprende, oltre ad attività teoriche e applicative nei primi due anni, un tirocinio formativo presso aziende, enti pubblici e privati con competenze in ambito tecnico, imprese di costruzione, società di ingegneria e studi professionali operanti nel settore che sarà svolto al terzo anno di corso.
L’istituzione del corso di laurea rientra nel percorso di attenzione, condivisione e inclusione dell’ateneo rispetto alle esigenze del territorio, del mondo del lavoro e delle professioni. La cosiddetta Terza missione mette al centro anche la formazione avanzata, innovativa e modellata sulle esigenze del contesto territoriale. I rappresentanti dei periti industriali hanno ricordato il lavoro fatto dalla categoria per la nascita dei percorsi di laurea professionalizzanti, costruiti a misura di professione e orientati a sostenerne l’ingresso nel mondo del lavoro. Del resto il principio chiave delle lauree professionalizzanti, sul quale la categoria ha scommesso sin da subito, è proprio quello di rappresentare quel canale terziario che in Italia ancora mancava, una vera rivoluzione per formare i profili tecnici che serviranno al Paese per vincere la sfida di ripresa e resilienza.