Via libera finale da parte del Consiglio europeo alla modifica della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni, una normativa dell’UE che protegge i lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione a sostanze cancerogene e mutagene come definite dal regolamento (CE) n. 1272/2008. La direttiva non si applica, invece, ai lavoratori esposti alle radiazioni per i casi contemplati dal trattato Euratom.
La revisione migliorerà la protezione dei lavoratori fissando limiti di esposizione per l’acrilonitrile e i composti del nichel e abbassando gli attuali limiti per il benzene. D’ora in poi la direttiva offrirà, inoltre, una maggiore protezione contro le sostanze reprotossiche, sostanze chimiche che possono interferire con il sistema riproduttivo umano. Secondo i dati della Commissione, oltre un milione di lavoratori è esposto all’acrilonitrile, ai composti del nichel e al benzene e nell’Unione europea ogni anno il 52% dei decessi legati a un’attività professionale è dovuto al cancro.
Nel settembre 2020 la Commissione europea aveva proposto un quarto aggiornamento della direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni. Il Consiglio ha definito la sua posizione sulla proposta di aggiornamento il 25 novembre 2020 e il 15 dicembre 2021 ha raggiunto con il Parlamento europeo un accordo provvisorio che è stato approvato dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio il 22 dicembre 2021.
Secondo quanto previsto dalla direttiva i valori limite per le 12 sostanze reprotossiche attualmente oggetto di un’altra normativa UE saranno trasferiti nella direttiva più rigorosa sugli agenti cancerogeni e mutageni.
Gli operatori sanitari che trattano medicinali cancerogeni, mutageni o reprotossici, i cosiddetti farmaci pericolosi, riceveranno una migliore formazione su come maneggiarli in modo sicuro. La nuova normativa prevede che la Commissione formuli orientamenti per la formazione, la sorveglianza e il controllo relativi a tali prodotti.
Inoltre, in base alla direttiva riveduta, la Commissione è stata incaricata di presentare, entro il 31 dicembre 2022, un piano d’azione per stabilire valori limite di esposizione professionale nuovi o riveduti per almeno 25 sostanze, gruppi di sostanze o sostanze generate durante i processi e di presentare proposte legislative, se del caso.
Le prossime tappe prevedono per gli Stati membri due anni di tempo dall’adozione per conformarsi alle modifiche concordate.