La Ue accoglie la petizione europea del CNPI e chiede di fare chiarezza sui professionisti abilitati in materia di radon
L’Europa chiede all’Italia chiarimenti sui professionisti abilitati in materia di radon. La decisione è arrivata oggi in occasione dell’audizione del Cnpi in Commissione per le petizioni del Parlamento europeo al quale la categoria si era rivolta denunciando l’illegittimo recepimento in Italia della direttiva europea in materia di radon (59/13 euratom).
Con il recepimento, infatti, il governo italiano aveva individuato alcuni professionisti abilitati in materia di radon, escludendo impropriamente i Periti Industriali con specializzazione in edilizia che invece, per legge, hanno tutte le competenze a svolgere le attività di risanamento degli edifici da radiazioni ionizzanti(radon). Il Cnpi, quindi, attraverso la Commissione Europa presieduta dal consigliere Antonio Perra, in sinergia con Hba Partners, Società di consulenza per le relazioni istituzionali in materia di affari europei, aveva contestato il provvedimento in Commissione senato, in sede di recepimento, successivamente aveva portato la denuncia sul tavolo della Commissione per le petizioni del Parlamento europeo che si occupa di verificare la corretta trasposizione del diritto europeo nei vari ordinamenti nazionali.
In sede di audizione odierna, il Cnpi rappresentato da Guerino Ferri responsabile dell’Ufficio legale, ha quindi contestato all’Italia la violazione del diritto di stabilimento, alla libera circolazione dei servizi professionali nel mercato interno, la violazione del diritto dei consumatori a scegliere liberamente il professionista falsando quindi il mercato della concorrenza e, infine, la violazione del principio di proporzionalità secondo il quale ogni nuova norma che introduca misure restrittive per esercitare una professione deve essere adeguata all’interesse generale da garantire.
In risposta a queste osservazioni la petizione dei Periti Industriali che aveva precedentemente avuto un preavviso di chiusura per mancanza di presupposti, resta aperta. La Commissione petizioni, infatti, resta in attesa di nuovi chiarimenti da parte del Governo italiano.
“Dovevamo tutelare tutti i nostri professionisti che svolgono da sempre questa attività” ha dichiarato il presidente del Cnpi Giovanni Esposito, “e che in Italia con questo errato recepimento è di fatto esclusa. Il rinvio ad altra udienza in attesa di ricevere nuovi elementi da parte del Governo italiano ci fa bene sperare sull’esito favorevole del procedimento che punta solo a ristabilire il legittimo scenario dei professionisti che si occupano di questa materia”.