Olimpiadi della Chimica al via: finali a Zurigo dal 16 luglio. Il settore vale 4.026 miliardi nel mondo
Le olimpiadi della chimica scaldano i motori. La manifestazione internazionale che si terrà dal 16 al 25 luglio a Zurigo, infatti, sta vedendo completare proprio in queste settimane il quadro finale dei partecipanti.
Alla fine di aprile, precisamente il 29, ci saranno le finali regionali, a cui parteciperanno i migliori studenti dei vari istituti. Il 13 maggio le premiazioni regionali, a cui seguiranno le finali nazionali in programma dal 24 al 26 maggio a Roma (in presenza). Parteciperanno alla selezione nazionale i primi classificati delle finali regionali, con un numero massimo di 100 partecipanti. Tra questi usciranno i quattro rappresentanti italiani alle finali di Zurigo, che saranno selezionati da una giuria nominata dalla Società italiana di chimica. La società ricorda che “come dettato dai regolamenti dei predetti campionati internazionali, saranno individuati per la delegazione ufficiale italiana, oltre ai 4 studenti partecipanti, un head mentor, un mentor e fino a 2 osservatori scientifici (per un totale di 4 accompagnatori senior), che avranno la responsabilità di accompagnare e assistere gli studenti durante lo svolgimento delle prove internazionali. le spese di viaggio e soggiorno di studenti e accompagnatori saranno a carico della Sci”.
Le olimpiadi della chimica sono un evento molto seguito nel settore, con una storia cinquantennale. La prima edizione, infatti, fu a Praga nel 1968. L’Italia è partecipante fissa dal 1987, grazie all’impegno della Società italiana della chimica, che organizza i “Giochi della chimica”, per individuare i partecipanti alle olimpiadi. Aspiranti studenti di un settore che è in una buona fase di crescita.
In Italia, infatti, comparto genera un valore di produzione pari a 56 miliardi di euro, confermando il paese come il terzo produttore chimico europeo e il dodicesimo del mondo. Sono più di 2.800 le imprese italiane attive nel settore, che danno lavoro a circa 112 mila addetti, molti dei quali altamente qualificati. Dalle stime di Federchimica, considerando l’indotto, sono quasi 300 mila gli occupati nella penisola. Si tratta, inoltre, di uno dei segmenti maggiormente attenti ai temi della sicurezza sul lavoro e della ricerca.
A livello globale (numeri 2021) la Cina ha il 43% della quota di mercato, seguita dal 15% dell’Unione europea. Gli Stati Uniti si piazzano al 3° posto (11% di quota di mercato). L’industria chimica mondiale realizza un valore della produzione pari a 4.026 miliardi di euro (anno 2021) e contribuisce – direttamente e attraverso l’indotto – al 7% del Pil del mondo. Dal 2007 ad oggi la produzione chimica nei paesi emergenti è aumentata del 113,1%, nel mondo del 53,6%, mentre nei paesi avanzati si è ridotta del 5,7%.