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Sul Superbonus i veri truffati siamo noi professionisti

da | 1 Set 2023 | Il punto

In vista della prossima Legge di Bilancio, la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha definito il superbonus 110% un disastro, una “tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani”, che insieme al bonus facciate ha portato a 12 miliardi di irregolarità. Dimenticandosi quasi come sia stata soprattutto una misura che ha avuto un forte impatto sulla crescita del Pil e su quella dell’occupazione e che certo non si può liquidare utilizzandone questi toni. Per carità è il diritto di qualsiasi Governo indirizzare gli investimenti sulle misure che ritiene più efficaci, ma non certo tirando una linea e buttando nel cassetto i tanti progetti realizzati dai nostri professionisti ancora fermi nel cassetto e mai decollati perché le aziende non sono state più in grado di finanziare le opere. La nostra categoria ha visto ripartire il lavoro grazie al Superbonus. La grande truffa, semmai, è avvenuta col bonus facciate, che non prevedeva asseverazioni da parte dei professionisti, e comunque avvenuta a nostro danno che abbiamo realizzato moltissime opere senza essere pagati.

Se per truffe e infrazioni saranno da chiarire alcuni aspetti, ci sono dei numeri sull’impatto del 110% che possiamo già dare per definitivi.  e che danno conto già ora di significativi effetti espansivi sul sistema economico, specie nel 2022 quando gli investimenti per Superbonus hanno superato i 50 miliardi di euro. Un recente studio del Consiglio nazionale degli ingegneri calcola che Super ecobonus e Super sismabonus insieme abbiano contribuito alla formazione dello 0,7% del Pil nel 2021 e all’1,5% del Pil nel 2022, attivando 222.000 unità di lavoro dirette nel 2021 e oltre 600.000 unità di lavoro nel 2022.

Gli interventi di risanamento energetico effettuati su più di 403.000 edifici si stima abbiano determinato finora un risparmio di quasi 1,3 miliardi di metri cubi standard di gas, contribuendo al 48% del risparmio che il Paese si era prefisso di realizzare nella stagione invernale 2022-2023 per far fronte al rincaro dei prodotti energetici.

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Anche il Consiglio nazionale dei commercialisti ha riportato alcuni dati sull’impatto della misura, pubblicando uno studio alla fine del 2022. Nel 2021, il settore delle costruzioni, secondo i calcoli dei commercialisti, ha incrementato la produzione totale del 20,2% e il valore aggiunto del 21,6%. Quest’ultimo è stato 3,2 volte più alto del tasso di crescita totale dell’economia. Addirittura, nel biennio pandemico 20-21, il valore aggiunto del settore costruzioni è cresciuto del 14,7% a fronte di un calo di quello totale dell’economia del 2,3%. In termini assoluti e a prezzi costanti, cioè al netto dell’inflazione, la produzione si è incrementata di 35,8 miliardi, mentre il valore aggiunto è aumentato di 13,9 miliardi di euro.

Quindi per favore non parliamo di truffa, pensiamo piuttosto a ricalibrare la misura semmai ritoccando nel modo più opportuno la percentuale di agevolazione e soprattutto risolvendo una volta per tutte la soluzione più adeguata per i lavori che sono in corso e per l’annoso tema dei crediti incagliati per i quali non si è ancora trovata la quadratura del cerchio. Perchè altrimenti altro che truffa, con tutte le regole cambiate in corso negli ultimi anni rischiano di generare un contezioso che porrebbe avere delle conseguenze nefaste per le casse dello stato. Tutto questo va fatto urgentemente, perchè il conto lo pagheranno non solo per i professionisti, ma soprattutto il nostro sistema Paese.

Leggi l’articolo sulle parole della Meloni

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