82% i casi irregolari nei primi nove mesi dell’anno
Il lavoro irregolare continua a farla da padrone in Italia. Su 12.522 controlli effettuati dall’Ispettorato nazionale del lavoro nei primi nove mesi dell’anno, infatti, sono state rilevate irregolarità nell’82% dei casi. Numeri simili si sono riscontrati anche nella recente iniziativa lanciata dal nuovo ministro del lavoro Marina Calderone, che il 28 ottobre ha avviato una serie di controlli a tappeto nei cantieri, trovando violazioni nell’86% dei casi.
Scarse tutele in materia di sicurezza e salute
Un fenomeno, dunque, che continua a essere centrale nel mercato italiano, fatto di inquadramenti fasulli, contratti fantasiosi (o inesistenti), lavoro nero e scarse tutele in materia di sicurezza e salute. Il report Inl, come detto, parla di 12.522 ispezioni effettuate che hanno riguardato tutti i settori produttivi, con un focus particolare su quelli a maggiore rischio infortunistico, tra i quali l’edilizia. In più di otto casi su dieci, quindi, sono state riscontrate irregolarità. Sono 6.196 i provvedimenti di sospensione dell’attività di impresa complessivamente adottati: 4.085 per impiego di personale in nero e 2.111 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza. A seguito dell’adozione delle sospensioni, l’83% delle imprese ha provveduto alla regolarizzazione e, conseguentemente, i provvedimenti adottati dagli ispettori sono stati revocati.
Irregolarità nei cantieri
L’iniziativa del ministero è stata avviata invece nell’ambito della vigilanza “110 in sicurezza”, coordinata sempre con l’Inl. Il 27 ottobre scorso è andata in scena un’operazione straordinaria che ha riguardato 377 cantieri in tutta Italia. Le verifiche, che hanno interessato 794 aziende operanti nei cantieri ispezionati e 1910 posizioni lavorative, hanno portato all’adozione di 194 provvedimenti di sospensione delle attività d’impresa, di cui 133 per gravi violazioni in materia di sicurezza e 61 per lavoro nero. Sono state individuate: 474 aziende irregolari, 347 posizioni lavorative irregolari, 112 lavoratori c.d. “in nero”, tra cui 1 minore e 41 lavoratori extra-UE, tra i quali 19 senza permesso di soggiorno, 763 prescrizioni per violazioni in materia di sicurezza e 194 sospensioni dell’attività d’impresa, per una percentuale di irregolarità dell’86%. In materia di salute e sicurezza, le irregolarità maggiori hanno riguardato le cadute dall’alto e la mancata protezione delle aperture verso il vuoto, l’irregolarità dei ponteggi e l’utilizzo di ponteggi non autorizzati, il rischio elettrico, il mancato controllo delle gru, l’omessa fornitura e utilizzo dei Dpi. Supera i 3 milioni di euro il valore delle sanzioni comminate.