Lavoro ‘in nero’, nasce il Portale nazionale del sommerso

da | 11 Mag 2022 | Prevenzione e igiene ambientale

Controlli sul lavoro ‘in nero’, si cambia

Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Dl 36 del 30 aprile (DECRETO-LEGGE 30 aprile 2022, n. 36 – Normattiva) “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, nasce il Portale nazionale del sommerso.

Secondo l’ultimo rapporto Istat, pubblicato sei mesi fa, l’economia non osservata vale complessivamente 203 miliardi di euro (pari all’11,3% del Pil), dei quali 76,8 miliardi sono connessi all’impiego di lavoro irregolare. Lo strumento, quindi, ha fatto sapere il Governo, “consentirà una programmazione efficace dell’attività ispettiva e un monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale. I risultati dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl), dal personale ispettivo dell’INPS, dell’INAIL, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza su eventuali violazioni in materia di lavoro sommerso, di lavoro e legislazione sociale, confluiranno nel Portale unico nazionale gestito dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro”.

“La raccolta dei dati provenienti dall’Ispettorato nazionale del Lavoro, dall’Inps, dall’Inail e dalle forze dell’ordine – ha spiegato il direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano – consentirà di creare una memoria dell’illecito che ci sarà utile per programmare l’attività ispettiva, per individuare le imprese che fanno ricorso al lavoro irregolare e per fotografare il mercato del lavoro sommerso, che è una costola importante dell’economia sommersa”.

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Il nuovo strumento, di fatto, sostituisce e integra le banche dati esistenti attraverso le quali Ispettorato nazionale del lavoro, Inps e Inail condividono attualmente gli esiti degli accertamenti ispettivi. Inoltre, si prevede che nel portale confluiscano i verbali ispettivi, ogni altro provvedimento consequenziale all’attività di vigilanza, compresi tutti gli atti relativi ad eventuali contenziosi conseguenti al verbale stesso.

Sempre il decreto, inoltre, all’articolo 20, prevede misure per il contrasto del fenomeno infortunistico nell’attuazione del Pnrr e per il miglioramento degli standard di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Nel dettaglio, per assicurare un’efficace azione di contrasto al fenomeno degli infortuni sul lavoro e di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, si prevede che l’Inail promuova appositi protocolli di intesa con aziende e grandi gruppi industriali impegnati nell’esecuzione dei singoli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

In particolare, la norma dispone che, tra gli altri, vengano realizzati programmi straordinari di formazione in materia di salute e sicurezza che, fermi restando gli obblighi formativi spettanti al datore di lavoro, mirano a qualificare ulteriormente le competenze dei lavoratori nei settori caratterizzati da maggiore crescita occupazionale; progetti di ricerca e sperimentazione di soluzioni tecnologiche in materia, tra l’altro, di robotica, esoscheletri, sensoristica per il monitoraggio degli ambienti di lavoro, materiali innovativi per l’abbigliamento lavorativo, dispositivi di visione immersiva e realtà aumentata; sviluppo di strumenti e modelli organizzativi avanzati di analisi e gestione dei rischi negli ambienti di lavoro, inclusi quelli da interferenze generate dalla compresenza di lavorazioni multiple; infine, iniziative di comunicazione e promozione della cultura della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

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