Presentato il progetto da 128 milioni di euro finanziato con fondi Pnrr per robotica nella sanità
Rilanciare la robotica nella medicina riabilitativa sfruttando 128 milioni di euro provenienti dal Pnrr.
Lavorare per costruire una sorta di “polo della medicina robotica”, frutto della collaborazione di vari attori sul territorio. È questo l’obiettivo principale del progetto promosso da Ics Maugeri e l’università di Pavia e sostenuto dal ministero dell’università e la ricerca e il Cnr, presentato a Palermo.
Il passo finale del progetto sarà quindi la creazione di un centro di eccellenza per la riabilitazione con la robotica e le tecnologie integrate.
Il centro avrà due poli, uno a Salerno sotto la guida di Fondazione Don Gnocchi, e uno all’interno dell’Irccs Maugeri di Bari. “Siamo molto onorati di fare parte di un progetto così importante – ha dichiarato nel suo intervento Luca Damiani, presidente di Ics Maugeri – e sentiamo in questa sfida il peso di una doppia responsabilità: fare presto per mettere a disposizione dei pazienti le enormi possibilità in più che ogni giorno la tecnologia ci offre; non sprecare neppure un centesimo dei fondi messi a disposizione perché il Pnrr impegna il futuro e dobbiamo esserne all’altezza”.
Il concetto principale che muove il progetto è la consapevolezza che “robotica e tecnologie integrate miglioreranno la qualità di assistenza delle persone fragili, affette da malattie croniche o con disabilità, e i sistemi robotici per la riabilitazione possono essere lo strumento per migliorarne la qualità della vita”, come fanno sapere i soggetti che hanno lanciato l’iniziativa. La creazione del polo, inoltre mira a fungere da attrattività di cervelli e un luogo di sviluppo professionale per nuovi professionisti
“È evidente”, spiega ancora Damiani, “che questo progetto, col suo patto tra istituzioni, punta su una grande squadra: ministero, Cnr, scuola superiore Sant’Anna di Pisa, gli atenei di Napoli e Pavia e altre venti soggetti di valore. Sono convinto che questo modello di collaborazione possa ottenere risultati importanti, e l’obiettivo è poterli mettere al più presto a disposizione dei pazienti dei nostri istituti e di tutto il Servizio sanitario nazionale”.