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La pandemia ridisegna la casa (attraverso il design)

da | 20 Dic 2021 | Design

Rimodulazione e multifunzionalità: le nuove parole chiave per il concetto di casa

 

Gli effetti della pandemia stanno impattando sul nostro intero stile di vita, dalle abitudini alimentari a quelle sociali, fino al vivere la casa in modo nuovo, sia negli spazi che nella relazione con le persone e gli oggetti che ci circondano. Questo va oltre alla sola quantità del tempo che spendiamo tra le mura di casa -notevolmente aumentata anche nei periodi di minori restrizioni- ma riguarda anche l’approccio con il quale stiamo nelle nostre case. L’abitazione è in continuo mutamento, alla costante ricerca di soluzioni, anche micro, per ricavare spazi di lavoro.

Rimodulazione e multifunzionalità sono quindi le parole chiave che devono stimolare i progettisti nella definizione di arredi e oggetti che sappiano supportare questo forte trend postpademico.

Ecco dunque emergere molteplici proposte come porte tessili, pareti che si muovono, persino cucine che scompaiono chiuse in un armadio. Tanti arredi su misura personalizzano le abitazioni. Progettare la casa, e ciò che in essa è contenuta, è un lavoro sartoriale che cambia con il cambiamento di chi la abita. Ovviamente evolve soprattutto lo spazio principale della casa: la cucina. Il cambiamento è influenzato non solo da un suo maggiore uso, ma anche dal mutamento del nostro rapporto con il cibo e la tecnologia, quest’ultima, in particolare, relegata ai soli grandi elettrodomestici.

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Ma la pandemia, come detto, ha dato una spinta notevole tra i fornelli. Da una ricerca dell’Università Bicocca emerge che la cucina è diventata molto più di un luogo nel quale cucinare, ora è anche uno spazio nel quale condividere la micro socialità di casa e dove le soluzioni tecnologiche, per lavoro o per diletto, stanno prendendo piede in modo massiccio. Basti pensare che il brand BimBy, tra i leader sul mercato mondiale della produzione di macchinari per la preparazione del cibo, parla di un + 40% maggio-dicembre 2020 sull’anno 2019 e un +30% oggi, al termine del 2021, sull’anno precedente. Dati che danno ulteriore conferma del cambiamento in atto nella nostra società verso una maggiore propensione a preparare pasti in anticipo, elaborati o semplici non importa, e portarli con sé al lavoro, spinti dalla voglia di mangiare cibi preparati da noi. Questo significa che siamo anche più inclini a portare il cibo fatto in casa anche sul luogo di lavoro. E infatti cresce la domanda di sistemi per il trasporto del cibo e per la sua conservazione dedicati a coloro che sono tornati in ufficio.

Da ciò ne deriva una crescita della richiesta di benessere durante la propria pausa presso il luogo di lavoro, e le aziende, per lo meno quelle più sensibili, stanno già rivedendo gli spazi dedicati al consumo del cibo attraverso questa nuova prospettiva. Queste tendenze rappresentano ottime notizie per i designer. Le opportunità che si aprono nella progettazione di elementi di arredo, per abitazioni ed uffici, sembrano essere molte. Gli spazi insufficienti o inutilizzati che devono adattarsi ad usi diversi e a forme di privacy diverse, devo essere modulati in funzione delle necessità degli abitanti durante l’arco della giornata. Le stesse opportunità si possono trovare negli oggetti più o meno complessi che popolano questi spazi. Dagli elettrodomestici complessi, e annegati nella tecnologia, alle sedute fino ai sistemi di illuminazione e molto altro. L’impatto dell’emergenza sanitaria sul design quindi è solo all’inizio.

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