Pubblicato il report “Design economy 2023”. Oltre 36 mila gli operatori attivi nel settore che generano quasi 3 miliardi di valore aggiunto
Italia regina europea del design. E non solo per la qualità, ma anche per la quantità della produzione. Il nostro paese, infatti, è quello che ha più realtà attive nel settore, che complessivamente generano un valore aggiunto di quasi 3 miliardi di euro, occupando oltre 63 mila persone. È quanto emerge dal report “Design economy 2023”, realizzato da Fondazione Symbola, Deloitte Private e Poli.design, con il supporto di Adi, Circolo del Design, Comieco, AlmaLaurea e Cuid, che è stato presentato la scorsa settimana.
Il quadro che ne esce è quello di un comparto in piena salute e che continua a crescere. Il settore del design in Italia, infatti, conta 36 mila operatori, suddivisi tra 20.320 liberi professionisti e lavoratori autonomi e 15.986 imprese, che hanno generato nel 2021 un valore aggiunto, come detto, pari a 2,94 miliardi con 63 mila occupati. Le imprese lavorano sia a livello internazionale che locale; quelle che operano all’estero sono il 32,8% (il 24,2% va anche fuori dai confini europei), il 44,8% opera solo su scala nazionale e il 22,4% su scala locale.
Un settore sviluppato in tutta Italia, ma che trova il suo epicentro in Lombardia, in particolare a Milano. Il territorio lombardo raccoglie infatti il 29,4% delle imprese italiane (due terzi dei quali fatto di liberi professionisti e lavoratori autonomi), il 32,5% del valore aggiunto e il 28,5% dell’occupazione complessiva. Seguono altre regioni del nord come il Veneto (seconda per quota di imprese 11,5%, quarta per valore aggiunto, 11,0% e terza per occupazione, 11,6%), l’Emilia-Romagna (terza per quota di imprese, 10,7%, ma seconda per valore aggiunto, 13,3% e occupazione, 13,0%) e il Piemonte (quarta per quota di imprese, 8,5%, unico caso in cui le imprese prevalgono su liberi professionisti e lavoratori autonomi, terza per valore aggiunto, 11,7% e quarta per occupazione, 11,5%).
Ancor più rilevante il dato del capoluogo lombardo, che concentra il 14,3% delle imprese italiane, con una presenza molto elevata di liberi professionisti e lavoratori autonomi, quasi il 65% del totale. Milano intercetta anche il 18,4% del valore aggiunto del settore e il 14,2% dell’intera occupazione. Al secondo posto della classifica per numero di imprese emerge la provincia di Roma (6,6%), terza per prodotto (5,3%) e per occupazione (5,7%), a cui segue Torino e Firenze.
Un focus, infine, anche sulla formazione. In totale sono 303 i corsi di studio in Italia, che sono suddivisi tra 91 istituti accreditati dal Ministero dell’Istruzione: 28 Università, 16 Accademie delle Belle Arti, 15 Accademie Legalmente Riconosciute, 26 Istituti privati autorizzati a rilasciare titoli Afam (Alta formazione artistica e musicale) e 6 ISIA (Istituti superiori per industrie artistiche).