Istat: nel manifatturiero e nei servizi le imprese sono in cima alle scelte green, più efficienza energetica e rinnovabili
Sei imprese manifatturiere su dieci (59,5%) hanno intrapreso pratiche di sostenibilità nel 2022: lo indica l’Istat, spiegando che tra queste il 50,3% abbia adottato azioni di tutela ambientale, il 44,6% attività di sostenibilità sociale e il 36,8% di sostenibilità economica. Le grandi imprese sono mediamente le più attive in tutte le pratiche di sostenibilità: lo sono oltre l’80% delle grandi imprese contro il 36,1% delle piccole imprese. E in prospettiva c’è sempre più tutela ambientale. Non è un caso infatti che per il prossimo triennio 2023-2025, sulla base di quanto dichiarato dalle imprese intervistate si stimi infatti un aumento sensibile delle attività di tutela ambientale, che interesseranno il 64,5% delle imprese manifatturiere.
Pratiche sostenibili risultano inoltre in circa la metà delle imprese dei servizi. In particolare, sempre secondo il report dell’Istat, si stima che il 50,4% delle imprese dei servizi abbia intrapreso azioni di sostenibilità nel corso del 2022. Tra queste, il 42,1% ha svolto iniziative di tutela ambientale, il 40,3% pratiche di sostenibilità sociale e il 35,2% di sostenibilità economica. Anche in questo caso le più attive sono le grandi imprese.
In termini di circolarità dei processi produttivi, oltre il riciclo dell’acqua (14,9%), l’11,8% delle imprese utilizza materie prime seconde e solo il 5,5% aderisce alla simbiosi industriale, il 5,2% riusa i rifiuti residui di produzione e il 4,7% delle imprese ricicla i materiali riprogettando i processi produttivi. Stessa tendenza anche nei servizi, dove pure le azioni più intraprese risultano: l’aumento di efficienza energetica (23,1%) e l’uso di energia da fonti rinnovabili (22,2%), segue il risparmio nel trasporto dei prodotti (19,4%). Per la circolarità, il 16,7% delle imprese utilizza materie prime seconde, il 13,3% attiva iniziative di rigenerazione/riuso di luoghi o beni culturali, il 13% ricicla l’acqua e l’8,2% aderisce alla simbiosi industriale.