Dati superiori al periodo pre-invasione dell’Ucraina. Italia in azione, con il RepowerEu che entra nel Pnrr
Tanto l’Italia quanto l’Europa sono impegnate da due anni abbondanti a ridurre la dipendenza energetica dalla Russia.
I numeri, in parte, risultano positivi, anche grazie ai progetti lanciati dalle istituzioni, come per esempio l’ampio programma comunitario “RepowerEu”. Un programma che è entrato prepotentemente nell’agenda del Pnrr italiano, visto che la ridefinizione degli obiettivi completata alla fine di luglio ha portato gli elementi di RepoweEu direttamente dentro al Piano nazionale italiano. Ciò nonostante, la Russia continua ad avere un peso decisivo nell’approvvigionamento europeo; come riportato dalla Ong Global Witness, infatti, quest’anno l’Unione Europea importerà volumi record di Gnl dalla Russia.
Nei primi sette mesi del 2023, Belgio e Spagna sono stati il secondo e il terzo Paese maggior acquirente di Gnl e, nel complesso, le importazioni Ue di gas super-refrigerato sono aumentate del 40% tra gennaio e luglio di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021, prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
“È scioccante che i Paesi Ue abbiano lavorato così duramente per liberarsi dal gas fossile russo solo per sostituirlo con l’equivalente spedito”, le parole di Jonathan Noronha-Gant, attivista senior per i combustibili fossili di Global Witness. “Non importa se proviene da un oleodotto o da una nave, significa comunque che le aziende europee stanno inviando miliardi al fondo di Putin per la guerra”. Come riporta ancora l’analisi della Ong, la maggior parte dei volumi russi provengono dalla joint-venture Yamal Lng, di cui la maggioranza è posseduta dalla società russa Novatek. Altre partecipazioni sono detenute dalla francese TotalEnergies, dalla cinese Cnpc e da un fondo statale cinese.
Una situazione ancora complessa, quindi, che però non sta fermando l’azione dei governi europei, impegnati per garantire ai propri paesi una maggiore indipendenza energetica, anche grazie ai fondi messi in campo dall’Ue. Come detto, uno dei passaggi più importanti avvenuti in Italia in questo senso è l’inserimento degli obiettivi del RepowerEu all’interno del Pnrr. Si tratta di tre linee di investimenti e sei riforme, dedicati rispettivamente a: la sicurezza energetica, il miglioramento e il rafforzamento delle reti dell’energia, l’aumento della produzione da fonti rinnovabili, le misure ed incentivi per la decarbonizzazione delle imprese, nonché le misure per sostenere le filiere produttive legate all’energia.