Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sta per affrontare un’altra fase significativa, nel nostro Paese: verosimilmente entro l’inizio del mese di maggio arriverà la terza «tranche» delle risorse che spettano all’Italia da Bruxelles per l’attuazione delle iniziative previste dal progetto di matrice europea per lo sviluppo delle nazioni del Vecchio Continente, dopo la pandemia da Covid-19. Ed è il momento di continuare a prestare la massima attenzione alla realizzazione dei tanti interventi che, da Nord a Sud, sono stati messi nero su bianco: non si può, infatti, perdere quello che appare senza dubbio un treno indispensabile per rimettere in corsa i nostri territori, grazie a finanziamenti che, oltre a migliorare i servizi alla collettività, mirano a favorire anche la crescita di una categoria come quella dei periti industriali, alle prese, tra l’altro, con le opportunità professionali che potranno scaturire dalle molteplici forme in cui si stanno evolvendo la transizione ecologica e la mobilità sostenibile.
Non in tutte le aree della Penisola, si apprende, il Pnrr sta viaggiando alla medesima velocità, ma è necessario che lo sforzo – di regioni, comuni e del governo nazionale – sia il più possibile omogeneo e produttivo, imprimendo, laddove è necessario, un’accelerazione che possa far rispettare le tabelle di marcia fissate. E, a fare la «parte del leone» nell’accogliere le sovvenzioni (che, va ricordato, sono, comunque, dei prestiti erogati sulla base di piani che devono essere eseguiti in tempi prestabiliti, pena il mancato ricevimento dei fondi) saranno le regioni più vaste, ad esempio, tra Pnrr e Piano complementare, il Lazio riceverà 17 miliardi, la Lombardia 12 e la Campania 11; osservando i programmi delle singole giunte, si può ben affermare come l’ammodernamento delle infrastrutture sia l’obiettivo principale un po’ ovunque, in Italia, ma non mancano idee per rendere più efficienti la sanità e per puntare sul miglioramento dell’istruzione, attraverso iniziative dedicate a scuole e università.
Come in passato, la categoria dei periti industriali, insieme alla Rete delle professioni tecniche, non farà mancare il proprio supporto, anche in termini di valide indicazioni, per la messa in opera dei molteplici interventi che tanto potranno impattare sul lavoro dei nostri colleghi.