Colonnine di ricarica elettriche: dal Mase l’ok all’avviso. Attese 21 mila infrastrutture da qui al 2026
Pronte quasi 5 mila colonnine di ricarica di veicoli elettrici nei centri urbani.
Per la precisione, si tratta di oltre 4.700 progetti selezionati. Poche, invece, le proposte avanzate per l’inserimento delle infrastrutture nelle superstrade. È quanto riportato sul sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase), che ha pubblicato gli esiti sulla misura che porterà alla realizzazione di oltre 21 mila infrastrutture entro giugno 2026.
“In risposta all’Avviso pubblico per la realizzazione di infrastrutture di ricarica elettrica nei centri urbani, sono stati selezionati progetti che consentiranno di installarne 4.718, per un importo complessivo di circa 70 milioni di euro”, spiegano dal dicastero guidato da Gilberto Pichetto Fratin. “Il risultato è particolarmente positivo, in quanto l’obiettivo di questo primo bando era fissato a quattromila colonnine”.
Per quanto riguarda l’avviso pubblico per le ricariche sulle superstrade, come detto, non è stato possibile selezionare progetti, “in quanto le poche proposte progettuali presentate non avevano i requisiti di ammissibilità alla misura”.
Il ministero, si legge ancora sul sito, si è già attivato con gli operatori interessati “per individuare le motivazioni che hanno portato alla scarsa adesione, al fine di adottare le misure più opportune per stimolare una più ampia partecipazione”.
Ai primi due avvisi pilota faranno poi seguito una serie di ulteriori procedure di selezione, che mirano a raggiungere l’obiettivo delle 21 mila colonnine di ricarica entro giugno 2026. L’investimento complessivo dovrebbe valere oltre 700 milioni di euro.
La comunicazione sulle colonnine è stata diffusa lo scorso 3 luglio. Il giorno dopo, il 4, sul sito del dicastero sono state riportate le dichiarazioni del ministro Fratin in merito al Pniec, il Piano nazionale integrato sull’energia e il clima.
“Abbiamo inviato a Bruxelles la sintesi di presentazione del Pniec, mentre il documento è in una fase di drafting e siamo in dirittura d’arrivo. Tracciamo un percorso realistico al 2030, sapendo che il fronte energetico è la base del cambiamento ambientale”, le parole del ministro espresse durante il decimo Ecoforum della Legambiente a Roma.