Un processo di semplificazione sul “permitting”, che ora staziona intorno ai 150 giorni di tempo, per velocizzare la realizzazione di impianti energetici e rendersi più indipendenti dalle fonti estere. Per realizzarlo, si è innanzitutto lavorato sulla vecchia commissione Via (Valutazione impatto ambientale), creandone una nuova, prevalentemente dedicata alle rinnovabili e ai progetti strategici del Pnrr. In due anni è stato concluso un numero di valutazioni superiore a quello dei sei anni precedenti (anche se le richieste sono state quasi tre volte superiori). Sono le parole del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, che ha risposto alla Camera dei deputati a una serie di interrogazioni parlamentari su argomenti di competenza del suo dicastero.
In particolare, la deputata di Fratelli d’Italia Rachele Silvestri ha chiesto al ministro quali siano le prossime azioni che il governo intenda implementare per aumentare l’indipendenza energetica dell’Italia vista anche la lentezza cronica per il rilascio dei permessi per la realizzazione di infrastrutture che caratterizza il nostro paese. “Effettivamente si”, la risposta di Cingolani, “se il punto di partenza sono gli impianti costruiti nel 2021 su autorizzazioni rilasciate negli anni precedenti, siamo in presenza di percorsi permitting durati anni. Dall’estate del 2021 si è imboccato un percorso sempre più accentuato di semplificazione; oggi siamo intorno ai 150 giorni di tempo medio di permitting. Questo non risolve il pregresso, ovviamente, però il percorso di semplificazione è stato molto forte e credo stia cominciando a dare i suoi frutti. Si è lavorato sul potenziamento delle strutture organizzative dedicate al permitting rafforzando la vecchia commissione Via e creandone una del tutto nuova, prevalentemente dedicata alle rinnovabili e ai progetti strategici del Pnrr”. Il ministro ha quindi illustrato alcuni numeri della nuova commissione: “Dal suo insediamento, a maggio del 2020, sono arrivate 688 istanze sottoposte a vario titolo al suo esame; ne sono state concluse 170 ad oggi. Nel periodo 2013- 2019 sono pervenute 244 istanze e ne sono state concluse 155. Quindi, sulla Via convenzionale c’è stata un’accelerazione importante. La commissione, pertanto, ha concluso nell’ultimo biennio un numero di valutazioni superiore a quello precedentemente svolto in sei anni. Con riferimento alla commissione Via per il Pnrr-Pniec”, ha proseguito il ministro della transizione ecologica, “quella nuova, a tempo pieno, a marzo del 2022 risultano pervenuti 480 progetti, per un totale di 9 gigawatt complessivi. Pur avendo avviato l’attività il 18 gennaio scorso, questa ha processato progetti per un ammontare di 2,5 gigawatt. Il lavoro svolto in questi quattro mesi è pari all’incirca al triplo dell’anno precedente. Ovviamente questo è l’inizio, credo che questa cosa noi la misureremo nei prossimi mesi, come efficacia, e siamo pronti a intervenire puntualmente su tutto quello che dovesse ancora creare attrito e rallentamento”.