Fotovoltaico su edifici agricoli, firmato il decreto da 1,5 mld di euro

da | 30 Mar 2022 | Ambiente, cave e miniere

Diversificazione delle fonti energetiche, spingendo sulle rinnovabili nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale

Sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale tramite l’erogazione di un contributo che potrà coprire anche i costi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture, con la rimozione dell’eternit e amianto sui tetti, migliorando coibentazione e areazione, anche al fine di contribuire al benessere degli animali.

Sono gli obiettivi prioritari della misura “Parco Agrisolare”, a cui è dedicato 1,5 miliardi di euro a valere sui fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il 40% delle risorse è riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il decreto che fornisce le direttive necessarie all’avvio della misura è stato firmato pochi giorni fa dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, sarà ora notificato alla Commissione europea e successivamente partirà il bando che darà il via alla presentazione delle candidature dei progetti.

Si dà cosi avvio alla diversificazione delle fonti energetiche, spingendo sulle rinnovabili, che rappresentano un elemento centrale per ridurre i costi dell’energia sostenuti dalle aziende del settore. Il target finale da raggiungere è l’installazione di pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva pari a 375.000 kw, contribuendo così ad aumentare la sostenibilità, la resilienza, la transizione verde e l’efficienza energetica del settore. Entro il 30 giugno 2026 deve essere garantita la realizzazione, il collaudo e la rendicontazione del totale degli interventi.

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Si dà cosi avvio alla diversificazione delle fonti energetiche, spingendo sulle rinnovabili, che rappresentano un elemento centrale per ridurre i costi dell’energia sostenuti dalle aziende del settore”, sottolinea il Ministero in una nota.

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