Il maltempo flagella l’Italia, la Romagna alluvionata: i professionisti tecnici possono essere d’aiuto per prevenire gli effetti del maltempo nel nostro Paese.
La Romagna alluvionata, che conta vittime e danni, in questi giorni della seconda metà di maggio, ripropone la necessità di prevenire (nella maniera più efficace possibile) gli effetti del maltempo, nel nostro Paese.
E, anche in questa occasione, riecheggia la «voce» dei professionisti dell’area tecnica, strenui sostenitori dell’esigenza di trovare gli strumenti adeguati alla protezione delle persone e del territorio, prima che si verifichino gli eventi avversi. Risale, infatti, a pochi mesi fa (si era alla fine del mese di febbraio) l’incontro «sulle questioni più urgenti e sulle misure a tutela della sicurezza dei cittadini» fra gli esponenti della Rete delle professioni tecniche (Rpt), che include i periti industriali ed è guidata da Armando Zambrano, e il ministro per la Protezione civile e per le politiche del mare Nello Musumeci: il confronto è servito per accendere i riflettori sugli «interventi per la tutela del territorio dai rischi idrogeologici, tra cui l’adeguamento dei relativi piani di protezione civili, con l’uso di una applicazione che utilizzi i telefoni cellulari dei cittadini per avvisarli in tempo reale delle emergenze, ma con l’indicazione, in funzione della posizione di ciascuno, delle attività e comportamenti da assumere nell’immediatezza» dell’accadimento, veniva sottolineato nella nota diffusa a seguito del faccia a faccia con l’esponente governativo.
La Rpt aveva, inoltre, «sollecitato l’istituzione dei presidi territoriali a cura dei professionisti tecnici incaricati delle verifiche sulla sicurezza delle opere di prevenzione e della loro manutenzione, ma anche del supporto ai comuni nelle situazioni di pericolo». Ed aveva ribadito la propria disponibilità, per essere concretamente d’aiuto alle Istituzioni, per affrontare le emergenze e curare le azioni preventive, nell’ambito di quel ruolo sussidiario che i suoi associati possono esercitare nei confronti della Pubblica amministrazione. Dialogando con Musumeci, infine, erano affiorati altri temi rilevanti, fra cui «la necessità di una pianificazione forestale anche per le crisi dovute ai sempre più frequenti periodi di siccità e ai rischi di desertificazione, che cominciano ad interessare porzioni crescenti del nostro territorio», frutto, anch’essi – come le inondazioni di queste ore in Emilia Romagna, nonché nelle Marche e in Toscana – di cambiamenti climatici, che andrebbero affrontati con competenza e lungimiranza.