A quattro anni dall’istituzione erogati solo 2,8 milioni su 310
Il buco dell’acqua del fondo nazionale per l’efficienza energetica. A quattro anni di distanza dalla sua nascita, infatti, il fondo ha erogato solo 2,8 milioni di euro di finanziamenti, sui 310 che aveva a disposizione. Questi investimenti hanno portato a un risparmio energetico di 11 mila tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) a fronte dei 15,5 milioni che erano l’obiettivo da raggiungere nel 2020. È quanto evidenziato dalla Corte dei conti, che lo scorso 2 novembre ha pubblicato il comunicato stampa n. 41, a seguito della delibera 26/2023/CCC.
“La bassa performance registrata dal Fondo è strettamente legata alla sua scarsa attrattività”, rilevano i giudici contabili. “Molte aree geografiche, infatti (quasi tutto il centro-Italia), dimostrano poco interesse per la misura e, nei casi di Veneto, Puglia e Sardegna, l’interesse si mostra del tutto assente, vista l’assoluta mancanza di richieste avanzate da imprese e pubbliche amministrazioni per la concessione di garanzie”.
La delibera, quindi, elenca quali siano le spese ammissibili a finanziamento: si parla di iniziative per la riduzione dei consumi di energia nei processi industriali; la realizzazione e/o l’implementazione di reti ed impianti di teleriscaldamento e teleraffrescamento; l’efficientamento di servizi ed infrastrutture pubbliche, inclusa la pubblica illuminazione e la riqualificazione degli edifici. Per queste tipologie di operazioni, nel periodo che va dall’apertura dello sportello (2019) fino al 30 giugno 2023 sono state presentate solo 73 domande di ammissione alle agevolazioni, tra l’altro tutte riguardanti la sezione del finanziamento relativa al dm 22/12/2017, ovvero quella in cui è previsto un finanziamento con tasso agevolato al 70%, con un importo pari a circa 53,4 milioni di euro. Il 49,5% dei progetti provengono da realtà private, il 30% da pubbliche amministrazioni e il 20,5% da Esco (Energy service company). Al 30 giugno le proposte esaminate erano 64 su 73; tra queste 26 sono state deliberate positivamente, 22 negativamente e 16 hanno rinunciato alle agevolazioni. I 26 progetti ammessi attivano 37 milioni di euro di investimenti. Per questi progetti, ad oggi, sono stati erogati solo 2,8 milioni di euro, come riporta una tabella presente nella delibera.
In generale, secondo la Corte, il Progetto denominato “Fondo per l’efficienza energetica” ha dato “nel corso del proprio quadriennale (e, dunque, non privo di significatività) ciclo di vita, dimostrazione della propria scarsa attrattività e, nel complesso, di una efficacia assai blanda”.
Si chiede, quindi, al ministero di elaborare una nuova strategia che permetta allo strumento di crescere e di avere una maggiore attrattività verso i potenziali beneficiari.