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I numeri delle Casse di Previdenza private

da | 30 Mar 2023 | In evidenza, Professioni a confronto

14 mld di euro di Pil, 163 mila occupati e 6,4 mld di contributo annuale al gettito fiscale: Presentati oggi i dati sull’impatto delle attività della Casse di previdenza dei liberi professionisti stimato da OpenEconomics

Quattordici miliardi di euro di Pil, 163 mila occupati stabili a tempo pieno e 6,4 miliardi di contributo annuale al gettito fiscale. È l’impatto delle attività delle Casse di previdenza dei liberi professionisti stimato da OpenEconomics per l’Adepp, l’Associazione che riunisce le casse di previdenza private, utilizzando un modello di contabilità sociale dell’economia italiana (SAM a 21 settori differenziati per regione e aggiornati al 2021 su base ISTAT).

I dati sono stati presentati oggi agli Stati generali della previdenza dei liberi professionisti a Roma, a cui ha partecipato tra gli altri il Ministro del lavoro Marina Calderone. Nel dettaglio, lo studio illustra la composizione dei 7 miliardi di spesa annuale nell’economia italiana generati dalle attività delle Casse: 4 miliardi in prestazioni, 2,5 miliardi in investimenti, 0,5 miliardi in welfare. Questa spesa immessa nell’economia nazionale genera un impatto di 14 mdl: 8 miliardi in prestazioni, 5 miliardi in investimenti e 1 miliardo in welfare. A questi si aggiungono 163mila occupati, tra diretti e indiretti; 6,4 miliardi di contributo al gettito fiscale, di cui: tasse dirette 4,3 miliardi e tasse indirette 2,1 miliardi. La circolazione della spesa attivata dalle Casse nell’economia – si legge nello studio di OpenEconomics – dà luogo ad un effetto moltiplicativo che si riflette sulle principali variabili macroeconomiche in modo diretto (sulla domanda di beni e servizi da parte dei settori coinvolti nella spesa), indiretto (attraverso l’aumento di domanda e di offerta nelle catene del valore) e indotto (in conseguenza alla re-immissione dei redditi da lavoro e capitale, e delle entrate fiscali in forma di spesa pubblica, nel sistema economico nazionale).

“I 107 miliardi di euro” del patrimonio delle Casse previdenziali private, “che afferiscono alla parte attiva del bilancio dello Stato sono frutto dell’impegno e della lungimiranza delle classi professionali” ha detto il ministro del Lavoro Marina Calderone in apertura dei lavori ricordando l’importanza “di portare a termine l’iter sull’equo compenso”, per le prestazioni professionali, un modo, tra l’altro, per sancire che “è cambiata la visione” sul lavoro autonomo.

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Dopo 12 anni (dal decreto legge che ne prevedeva l’emanazione, nel 2011, ndr) grazie ai ministri Marina Calderone e Giancarlo Giorgetti ha affermato invece il sottosegretario all’Economia Federico Freni, su impulso dell’Adepp, è stata ribaltata la prospettiva del Regolamento degli investimenti” delle Casse di previdenza private, dunque le norme che usciranno dagli uffici ministeriali entro giugno “valorizzano l’autonomia e la saggezza delle Casse“, affinché possano “dettare in casa propria le regole” sulle operazioni finanziarie che intendono condurre. Regolamento -previsto da una norma della Legge di Bilancio per il 2023, che dovrebbe uscire dagli uffici del ministero dell’Economia entro il prossimo mese di giugno- sul quale è arrivato il plauso del presidente dell’Adepp Alberto Oliveti, secondo il quale le regole sulle modalità di investimento sono positive perché intervengono sul sistema “senza ingessare” le operazioni finanziarie, “mettendone in pericolo la redditività”.

Nella delega fiscale, ha ribadito invece in un video messaggio il viceministro dell’Economia Maurizio Leo sul tema dell’abbassamento del prelievo fiscale sui ricavi da investimento, avanzata più volte dalle Casse, “c’è un capitolo sulla tassazione dei rendimenti finanziari delle Casse, l’obiettivo è “l’equiparazione della tassazione con i Fondi pensione“, ossia giungere al 20%, dall’attuale 26%.

“Bisogna investire negli altri per migliorare noi stessi: devono farlo le Casse, deve farlo la politica” è invece il messaggio lanciato dall’amministratore delegato dell’Eni Claudio Descalzi che rispondendo, poi, ad una domanda sulla situazione del sistema-Paese, ha parlato di una situazione che è sì “estremamente complessa“, però, rivolto alla platea dell’associazione, i cui componenti figurano tra le fila degli investitori istituzionali, Descalzi ha aggiunto che “dobbiamo tutti trovare elementi comuni di alto livello”, all’insegna della “proattività”.

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