Governo Meloni, la manovra approda al Senato: focus su pensioni e danni del maltempo
Un testo da 109 articoli, uscito a metà ottobre da palazzo Chigi con coperture per circa 24 miliardi (frutto, poi, di limature nella coalizione di centrodestra) che affronta temi cruciali quali, ad esempio, le pensioni, la casa, il taglio delle tasse per i lavoratori dipendenti, la sanità: è la seconda Legge di Bilancio del governo di Giorgia Meloni che, a seguito del «placet» del Quirinale, è sbarcata al Senato per l’avvio dell’esame nella Commissione Bilancio. Un provvedimento che l’Esecutivo punta a licenziare nel più breve tempo possibile da parte del Parlamento e – soprattutto – senza «restyling», rispetto al provvedimento assemblato dalle forze che compongono la maggioranza, tanto da aver invitato da giorni i deputati e i senatori di FdI, Lega, Fi e Noi moderati a non presentare emendamenti correttivi. All’orizzonte, poi, ci sono i pronunciamenti di Bruxelles: «Daremo le opinioni sulle Leggi di Bilancio» dei Paesi Ue «il 21 novembre, ci stiamo lavorando», ha affermato, nelle ultime ore, il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni. Nel corso di un’intervista televisiva, ha spiegato pure che i messaggi fondamentali rivolti alle nazioni che compongono l’organismo comunitario, alle prese con la pianificazione delle strategie economico-finanziarie, «sono due: cercare di ridurre le misure straordinarie di sostegno sui costi dell’energia e se i Paesi sono riusciti a preservare lo spazio per gli investimenti pubblici».
Sul versante previdenziale, il testo che andrà a stretto giro al vaglio dei senatori, segna – dopo una iniziale «battuta d’arresto» – il rientro di quota 103, ovvero dell’opportunità di accesso alla pensione anticipata con 62 anni di età e 41 di contributi, tuttavia la futura prestazione verrà computata in base alle regole del sistema contributivo (in virtù, cioè, di quanto effettivamente versato dal lavoratore)- E vengono, poi, allungati anche i tempi per le «finestre» di uscita: 7 mesi per i dipendenti privati e 9 mesi per quelli pubblici. In ogni caso, recita il provvedimento governativa, l’assegno mensile riconosciuto a quanti optano per il ritiro dall’attività con tali condizioni «non potrà essere maggiore di quattro volte il trattamento minimo previsto a legislazione vigente».
Nel frattempo, Palazzo Chigi ha i riflettori puntati sui danni dell’ondata di maltempo che ha flagellato a partire dalla scorsa settimana alcune aree della Toscana: il ministro degli Esteri Antonio Tajani, oggi in visita a Prato, ha detto che «siamo qui per dare un messaggio di solidarietà da parte del governo alla gente di Toscana colpita da questa tremenda alluvione» con «azioni concrete», tanto che il suo dicastero, ha proseguito, ha messo a disposizione 100 milioni a fondo perduto per le aziende che esportano e hanno il 3% di export nel fatturato» e almeno 200 per prestiti. Nella giornata di ieri il presidente della Toscana Eugenio Giani aveva riferito che, in base alle segnalazioni fatte dai sindaci delle zone della regione interessate dalle calamità naturali, «già vedo in mezzo miliardo la cifra degli interventi che dovranno essere fatti sull’area Firenze-Prato-Pistoia». E, aveva aggiunto, poi «c’è da quantificare anche ciò che è avvenuto a Pisa e Livorno».