Governo: cantiere aperto su Legge di Bilancio

da | 8 Nov 2022 | In evidenza, Primo piano

Governo, cantiere aperto su misure energetiche e fiscali che (a breve) entreranno nella Legge di Bilancio

A spron battuto verso la manovra economica per il 2023, con «restyling» significativi sul fronte delle tasse (con tanto di agevolazioni rivolte al mondo del lavoro autonomo-professionale) e dei sostegni a famiglie ed imprese (ancora) in allarme per le difficoltà nell’approvvigionamento energetico, a seguito dello scoppio del conflitto russo-ucraino: è così che sta procedendo il governo di Giorgia Meloni, nelle ore in cui la presidente del Consiglio dei ministri è impegnata nel summit egiziano dedicato all’emergenza climatica (Cop27).

Convocato il Consiglio dei Ministri

Stando alle informazioni trapelate nelle ultime ore, entro la conclusione di questa settimana, verosimilmente fra giovedì e venerdì, verrà convocato un Consiglio dei ministri per accendere il semaforo verde sul primo provvedimento economico del nuovo Esecutivo, ovvero per far decollare il cosiddetto decreto Aiuti «quater», che sarà forte di una dotazione dell’ammontare di poco più di 9 miliardi, che permetterà di alleviare fino alla fine dell’anno il costo dell’energia, nel nostro Paese. Il provvedimento, a quanto è stato reso noto, dovrebbe includere pure le norme per riattivare le perforazioni delle trivelle sotto il 45° parallelo.

La Legge di Bilancio

La Legge di Bilancio imminente dovrebbe valere nel complesso circa 30 miliardi, però, tolti i 22 miliardi in deficit che saranno indirizzati alle iniziative di carattere energetico, occorrerà reperire, viene già indicato da fonti governative, almeno 7-8 miliardi per finanziare tutto il resto; in attesa della diffusione del Documento programmatico di bilancio, che conterrà i contorni della manovra, con una prima indicazione dei singoli interventi, il cantiere delle possibili misure è in pieno fermento: ci sarà, pare certo, il capitolo concernente la «flat tax», con la soglia per autonomi e partite Iva che dovrebbe esser ampliata dagli attuali 65.000 euro, giungendo verso gli 85/90.000, come fatto sapere dal sottosegretario all’Economia, l’esponente leghista Federico Freni, che ha confermato anche come sia allo studio l’ipotesi di ridurre la soglia da cui scatta la riduzione delle detrazioni fiscali.

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Spazio, inoltre, all’annunciata elevazione del «tetto» ai contanti (che verrà stabilito a 5.000 euro), alla revisione del Superbonus (che passerà dallo sgravio del 110% al 90%, con l’apertura anche alle villette che da gennaio sarebbero state escluse), nonché ad una nuova rottamazione delle cartelle e al rinvio di un altro anno per «sugar tax» e «plastic tax». Nel nuovo decreto Aiuti già citato, il governo Meloni, oltre alla proroga dei crediti di imposta per le imprese energivore e dello sconto benzina, intende introdurre coperture (del valore di circa 3 miliardi) destinate al Gse per gli acquisti di gas e la possibilità per le aziende di erogare un premio ai dipendenti esentasse fino a 3.000 euro, grazie alle risorse che arrivano dai 9,1 miliardi ricavati con la Nadef, la Nota di aggiornamento di economia e finanza.

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